Le centinaia di migliaia di persone che hanno vissuto la guerra hanno milioni di figli, convinti che le azioni dei loro padri e madri siano eroiche. Ci credono fermamente perché i loro genitori non possono essere mostri. Per un atto di pentimento collettivo dovremo aspettare che crescano e abbiano a loro volta dei figli; a questi bambini si potrà allora dire che i loro nonni hanno commesso azioni indegne.
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Lev Rubinštejn: “C’è una signora da non dimenticare, anche se ora ha un pessimo aspetto: si chiama speranza”
Intervista al poeta e saggista sulle forme di resistenza alla repressione, sull’emigrazione, sulla speranza, sulla sopravvivenza di molti meccanismi del sistema sovietico nella politica russa contemporanea, sull’aiuto che può venire a chi protesta contro la guerra dall’esperienza degli artisti underground degli anni ’70.
“Mi sento meglio a pensarla così”. Perché i fatti non vinceranno contro la propaganda
Due sociologi confrontano la reazione dei russi alla guerra in Ucraina con quella degli statunitensi alla guerra in Iraq, sul sostegno alla guerra, nonostante tutte le prove contrastanti.
“I russi che sono andati via ora tacciono? Provo a spiegare perché”
l sociologo russo spiega in questo testo pubblicato il 31 ottobre scorso su Cholod (che ringraziamo per l’autorizzazione a pubblicare la traduzione di Luisa Doplicher) perché i russi all’estero sembrano restii a organizzare manifestazioni di massa contro la guerra.
“In Russia contro la guerra presto saremo la maggioranza”
Studi sociologici cercano di capire come la società russa percepisce realmente il conflitto in Ucraina. Quello che emerge è molto distante dai sondaggi ufficiali.
Che sta succedendo in Russia? La mobilitazione, il degrado, le proteste
Una società che non reagisce, il perdurante degrado della coscienza collettiva. La domanda sorge spontanea: ce l’hanno, un futuro, i russi?
La crociata e la ruota panoramica. Com’è cambiata l’ideologia del regime di Putin in 20 anni
Il professore dell’Università di Oxford ripercorre le mutazioni dalla formula “Stato forte e stile di vita civile” al messianismo revanscista che è diventato il fondamento ideologico dell’attuale azzardo militare. La forza trainante è la necessità di giustificare l’immutabilità del potere russo.
Il rovescio del cappotto
Secondo lo scrittore Sergej Medvedev, la violenza senza precedenti seminata dall’esercito russo sul territorio ucraino trarrebbe le proprie origini nel modus vivendi stesso della società russa.