Sappiamo tutti a cosa ha portato, in passato, l’inerzia delle organizzazioni internazionali. Che il punto siano le difficoltà peculiari di operare in Russia? Un mese fa è stato chiesto alla Croce Rossa di ispezionare le carceri in Bielorussia: da allora niente, silenzio.
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Racconto russo. Cosa la guerra ha fatto perdere e guadagnare al popolo
Le centinaia di migliaia di persone che hanno vissuto la guerra hanno milioni di figli, convinti che le azioni dei loro padri e madri siano eroiche. Ci credono fermamente perché i loro genitori non possono essere mostri. Per un atto di pentimento collettivo dovremo aspettare che crescano e abbiano a loro volta dei figli; a questi bambini si potrà allora dire che i loro nonni hanno commesso azioni indegne.
Per la libertà di Kara Murza. Per la loro libertà, che è anche la nostra
L’intero regime lavora duramente per sterminare tutto ciò che ancora equivale alla coscienza, l’onore e il senso civico. Per sterminare tutto ciò che è ancora vivo in Russia.
Saša Seregina: “La Russia è riuscita a occupare la Serbia senza sparare un colpo”
“Eravamo sicuri che prima o poi le ricadute della guerra, nella forma di un’aggressione ibrida, si sarebbero fatte sentire in Serbia. E avevamo ragione, purtroppo”.
La guerra russa in Ucraina sta smantellando l’ordine mondiale
L’effetto si riversa sia sull’ordine di sicurezza europeo, sia sul diritto internazionale e sulla legittimità delle organizzazioni sovranazionali che dovrebbero farlo rispettare. Il Cremlino sfrutta i suoi privilegi formali e materiali, come i diritti speciali nell’ambito Onu e Tnp, o il possesso del suo arsenale nucleare e il controllo di alcune rotte commerciali. L’Occidente si convinca che questa è molto di più di una crisi regionale.
“I russi che sono andati via ora tacciono? Provo a spiegare perché”
l sociologo russo spiega in questo testo pubblicato il 31 ottobre scorso su Cholod (che ringraziamo per l’autorizzazione a pubblicare la traduzione di Luisa Doplicher) perché i russi all’estero sembrano restii a organizzare manifestazioni di massa contro la guerra.
Dostoevskij non c’entra. C’entriamo noi
Se le opere dei grandi artisti del passato e del presente vengono strumentalizzate dal regime per giustificare la sua barbarie, alzare la voce è il nostro dovere di eredi viventi di quegli stessi artisti. Se nella letteratura russa del passato o del presente ci sono correnti di sciovinismo e di pregiudizio sgradevoli e avvilenti, è nostro dovere segnalarle e affrontarle per quello che sono. A questo siamo chiamati.
Il regime, la follia, il dissenso, il futuro. Conversazione sulla Russia con Anna Zafesova
La giornalista Anna Zafesova: “Il giorno in cui, non sappiamo come e quando, cadrà il regime di Putin, bisognerà evitare che si ripeta la situazione di trent’anni fa, quando è stata proclamata la fine della storia e poi si è invece scoperto che i russi si sono rivelati più sovietici dei sovietici. Stavolta bisognerà seguire questa transizione molto da vicino”.