Non solo Junarmija. Col “Grande cambiamento” Putin si fa i suoi giovani balilla

Oltre al patriottismo, sarà posta in primo piano la difesa dei “valori tradizionali” (religione cristiana ortodossa, eterosessualità, famiglia nucleare…) attraverso cui, nell’attuale congiuntura storica, la Russia sta cercando di imporsi come faro della civiltà mondiale in contrapposizione alla “decadente” Europa.

Il viaggio di Elena Kostioukovitch nella mente di Vladimir Putin

Vladimir Putin (da kremlin.ru)

Il recente volume traccia un itinerario in cui si alternano considerazioni di ordine politico, storico, antropologico, consentendo di cogliere aspetti che sfuggono alle analisi consuete.

Un giorno verrà un uomo dagli occhi azzurri e dirà “Roar”

La prima uscita di Russian Oppositional Arts Review è interamente dedicata all’aggressione russa in Ucraina, con un numero eterogeneo di rubriche e collaboratori. Chi ha un minimo di familiarità con la storia sovietica non può non rimanere impressionato da questo ritorno a una cultura clandestina e dissidente.

“Putin si ispira alla Cina. L’Occidente più che ingenuo, è ignorante”. Conversazione con Radka Denemarková

Radka Denemarková

La storia vista dal punto di vista delle vittime: “Odio l’espressione ‘dobbiamo guardare alla situazione dal punto di vista geopolitico’ e replico sempre che invece la situazione va osservata dal punto di vista umano” .

Una comfort zone ovattata e rassicurante. La tv di Stato russa prima e dopo la guerra

Foto di Olena Bohovyk su Unsplash.

Dopo il 24 febbraio è aumentato il budget del governo ai media statali; le trasmissioni di attualità hanno scalzato quelle di intrattenimento. Il telespettatore può convincersi che la vita continua normalmente, sentirsi nel giusto, essere orgoglioso del Paese e di se stesso.

Denazificazione, demilitarizzazione, democrazia. Le parole sono importanti

Dal 24 febbraio l’uso funzionale della lingua in Russia è diventato primario rispetto alla significazione. Nel discorso del potere russo viene meno l’unico concetto che la propaganda non sa e non può esprimere: una visione di stato e di cittadino senza nomeю