Tra aprile e maggio 2025 Memorial Italia, in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, l’Associazione Mazziniana Italiana e la Domus Mazziniana, propone il ciclo di incontri L’Europa orientale tra continuità e cambiamento, ospitato a Pisa dalla Domus Mazziniana (via Massimo D’Azeglio 14). Pietro Finelli, direttore della Domus Mazziniana, e il nostro Andrea Borelli, sono i responsabili del progetto. L’iniziativa prevede tre incontri. Martedì 15 aprile i nostri Niccolò Pianciola e Alberto Masoero presentano Le trasformazioni della Russia putiniana. Stato, società, opposizione, ultima pubblicazione della collana storica curata da Memorial Italia per Viella Editrice. Registrazione della diretta on line: La trasformazione della Russia putiniana – YouTube. Martedì 29 aprile la co-autrice Maria Chiara Franceschelli e il nostro Massimo Tria discutono del volume La Russia che si ribella. Repressione e opposizione nel Paese di Putin, pubblicato da Altraəconomia. Martedì 13 maggio i nostri Giulia De Florio e Marco Puleri illustrano La guerra d’indipendenza ucraina. Come il conflitto ha cambiato il Paese (2014-2024), pubblicato da Editrice Morcelliana. Per i tre incontri è disponibile la diretta on line sui canali social della Domus Mazziniana: Facebook e YouTube.
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L’eredità di Naval’nyj è l’ottimismo politico
Non il tipo di ottimismo da meme della “bella Russia del futuro” che vediamo ovunque, né quello forzato che rasenta la propaganda e si riduce a illudere sé stessi e gli altri che il tiranno ha i giorni contati. Il suo è di una categoria superiore, è dato dalla consapevolezza che i tuoi ideali politici sono così importanti e la tua fede in essi così forte, che nemmeno non sapere quando potranno essere messi in atto può incrinarli. Non hai scelta: devi fare quello che fai e basta.
Le trasformazioni della Russia putiniana. Stato, società, opposizione.
Le trasformazioni della Russia putiniana. Stato, società, opposizione. A cura di Riccardo Mario Cucciolla e Niccolò Pianciola (Viella Editrice, 2024). Il volume esplora l’evoluzione della società e del potere in Russia dopo l’aggressione all’Ucraina e offre un’analisi della complessa interazione tra apparati dello stato, opposizione e società civile. I saggi analizzano la deriva totalitaria del regime putiniano studiandone le istituzioni e la relazione tra stato e società, evidenziando come tendenze demografiche, rifugiati ucraini, politiche nataliste e migratorie abbiano ridefinito gli equilibri sociali del paese. Inoltre, pongono l’attenzione sulla società civile russa e sulle sfide che oppositori, artisti, accademici, minoranze e difensori dei diritti umani affrontano sia in un contesto sempre più repressivo in patria, sia nell’emigrazione. I saggi compresi nel volume sono di Sergej Abašin, Alexander Baunov, Simone A. Bellezza, Alain Blum, Bill Bowring, Riccardo Mario Cucciolla, Marcello Flores, Vladimir Gel’man, Lev Gudkov, Andrea Gullotta, Andrej Jakovlev, Irina Kuznetsova, Alberto Masoero, Niccolò Pianciola, Giovanni Savino, Irina Ščerbakova, Sergej Zacharov. In copertina: Il 10 aprile 2022 Oleg Orlov, ex co-presidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial, viene arrestato sulla piazza Rossa a Mosca per avere manifestato la sua opposizione all’invasione dell’Ucraina con un cartello con la scritta “la nostra indisponibilità a conoscere la verità e il nostro silenzio ci rendono complici dei crimini” (foto di Denis Galicyn per SOTA Project).
“Mi sembra tutto piuttosto ridicolo”.
Intervento di Oleg Orlov del 29 maggio in collegamento video dal carcere di Syzran’.
Il’ja Jašin: “Putin cadrà nell’oblio. Patria e destino, un unico cammino”
Politico e blogger indipendente, condannato a 8 anni di carcere: “Miliardari, generali, ladrucoli, la prigione in Russia è uno spaccato della società. Non ce l’ho con chi se n’è andato, ma non ci si può occupare seriamente di politica quando si vive lontani. Voglio reggere il colpo e non scappare”.
Vladimir Kara-Murza dal carcere di Mosca: “Non mi avranno e, fidatevi, tutto questo presto finirà”
Il dissidente, giornalista e storico, per due volte avvelenato con gravi conseguenze sulla salute, racconta la vita in prigione e perché ha deciso di tornare in Russia per dare battaglia al regime di Putin: “Da lontano, da un posto sicuro, non puoi chiedere alla gente di battersi contro un regime autoritario”.
Il’ja Jašin: “È incredibile che io mi debba sempre giustificare per essere finito in prigione”
Intervista all’oppositore russo, condannato a otto anni e mezzo: “Putin lascerà dietro di sé un’eredità funesta: economia distrutta, isolamento internazionale, corruzione esorbitante e degrado delle istituzioni statali. Per risollevarsi dal baratro, la Russia dovrà compiere un percorso lungo e complesso”.
25 anni di carcere a Kara-Murza: è “giustizia staliniana”
Il Comunicato del Consiglio del Centro Memorial per la difesa dei diritti umani, dopo la sentenza emessa a carico dell’oppositore russo.
Un esempio di ritorno al terrore staliniano. Lettera aperta di “Novaja Gazeta”: “Libertà per Kara Murza”
“Chiediamo con decisione che le autorità russe, le forze dell’ordine e i giudici ritrovino la strada della giustizia. Che perseguano assassini e criminali, e non quei cittadini onesti e responsabili che osano pensare e dire la verità. E che fermino questa nuova deriva della Russia verso lo stalinismo e il totalitarismo”.
L’ultima dichiarazione di Vladimir Kara-Murza, contro Putin: “Non mi pento di nulla, presto le tenebre si dissolveranno”
Riflessioni del celebre docente di Slavistica della Nyu sull’arte in guerra tra Russia e Occidente, tra nazionalismo e globalizzazione, condivise con lo storico Sergej Bondarenko.