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Jurij Ljapkalo, padre di Hlib, di Mariupol’: “In ogni cortile ci sono tombe di civili uccisi”.

Il toponimo Mariupol’, così come Buča, è divenuto tristemente famoso anche oltre i confini dell’Ucraina ed è assurto a emblema della guerra di annientamento portata avanti dall’esercito russo. Jurij Ljapkalo è padre di un bambino di soli tre anni, Hlib, che è vissuto con lui durante l’occupazione, e racconta la lotta quotidiana per prendersi cura del figlio.

“Voleva dare fuoco al Cremlino”: regista di teatro accusato di terrorismo per una carta di gomma da masticare

Il regista teatrale Anatolij Levčenko è stato imprigionato dagli occupanti russi per un post su Facebook. Nell’intervista racconta la sua esperienza con la procedura di filtraggio e le terribili condizioni degli ucraini imprigionati dagli occupanti.

Voci dalla guerra. Valerija Kamins'ka, abitante di Mariupol'

Valerija Kamins’ka viveva a Mariupol’, aveva un’agenzia turistica. Poi sono arrivate le truppe russe, coi carri armati che sparavano a caso in mezzo alla città, distruggendo tutto, seminando la morte, impedendo di seppellire i morti. A salvare Valerija è stata la solidarietà di chi le stava accanto. Nell’intervista realizzata da Volodymyr Noskov e Denys Volocha racconta del periodo trascorso sotto l’occupazione russa di Mariupol’.

Voci dalla guerra. Oksana Pavlova, insegnante di Mariupol'

Oksana Pavlova insegnava lingua e letteratura russa a Mariupol’. Nell’intervista realizzata da Andrij Didenko racconta come lei e il marito hanno cercato di sopravvivere nella Mariupol’ devastata dai russi. Con molta amarezza constata come l’umanità non abbia tratto alcuna lezione dalle guerre precedenti.

Voci dalla guerra: Ol'ha Leus

Il gruppo per i diritti umani di Charkiv sta registrando una serie di testimonianze dei crimini di guerra compiuti dalla Federazione russa, in particolare a Mariupol’. Ol’ha Leus abitava a cinque minuti dal Teatro Drammatico della città. La sua casa è stata bombardata, e suo marito ucciso da un cecchino. Abbiamo parlato con lei presso il centro ‘JaMariupol’’ (Io sono Mariupol’) di Leopoli, dove il gruppo per i diritti umani di Charkiv si è recato per aiutare i cittadini di Mariupol’ che, dopo aver lasciato la propria città natale, vivono nel capoluogo della Galizia ucraina.