Martedì 26 novembre alle 20:30, presso il Multisala Cinema Galleria di Bari, Andrea Gullotta, vicepresidente di Memorial Italia, presenta il film documentario The Dmitriev Affair, scritto e diretto dalla regista olandese Jessica Gorter e sottotitolato in italiano. Jurij Dmitriev è uno storico e attivista, direttore di Memorial Petrozavodsk. Negli anni Novanta scopre un’enorme fossa comune in cui sono sepolte migliaia di vittime del Grande Terrore. Nella radura boschiva di Sandormoch, in Carelia, inaugura un cimitero commemorativo e riesce a raccogliere persone di varie nazionalità intorno a un passato complesso e conflittuale. Da sempre schierato contro il governo della Federazione Russa, nel 2014 Dmitriev condanna apertamente l’invasione della Crimea. Da allora inizia per lui un calvario giudiziario che lo porta a essere condannato a tredici anni e mezzo di reclusione. Il documentario di Jessica Gorter, realizzato nel 2023, racconta con passione e precisione la sua tragica vicenda. Gabriele Nissim, ha letto per Memorial Italia l’ultima dichiarazione di Jurij Dmitriev, pronunciata l’8 luglio 2020, come parte del progetto 30 ottobre. Proteggi le mie parole. Irina Flige, storica collaboratrice di Memorial San Pietroburgo, ha raccontato la storia della radura di Sandormoch nel volume Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria, pubblicato da Stilo Editrice e curato da Andrea Gullotta e Giulia De Florio. La proiezione è a ingresso libero ed è uno degli incontri previsti dall’undicesima edizione del festival letterario Pagine di Russia, organizzato dalla casa editrice barese Stilo in collaborazione con la cattedra di russo dell’Università degli Studi di Bari. Quest’anno il festival è inserito nella programmazione del progetto Prin 2022 PNRR (LOST) Literature of Socialist Trauma: Mapping and Researching the Lost Page of European Literature ed è dedicato al concetto di trauma nella cornice della letteratura russa del Novecento sorta dalle repressioni sovietiche.
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Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria.
Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria di Irina Flige. A cura di Andrea Gullotta con traduzione di Giulia De Florio (Stilo Editrice, 2022). Il protagonista del libro di Irina Flige è Sandormoch (Carelia), la radura boschiva in cui, negli anni Novanta, Veniamin Iofe, Irina Flige e Jurij Dmitriev scoprirono la fossa comune dove era stata sepolta un’intera tradotta di detenuti del primo lager sovietico, sulle isole Solovki. Sandormoch è un luogo chiave per comprendere il ruolo della memoria storica nella Russia contemporanea e la battaglia ingaggiata dagli attivisti e storici indipendenti contro l’ideologia ufficiale. La scoperta di questa fossa comune e la creazione del cimitero commemorativo sono soltanto due “atti” della tragedia che ruota intorno a Sandormoch e che ha portato all’arresto e alla condanna di Jurij Dmitriev, attualmente detenuto in una colonia penale. Nella peculiare e coinvolgente narrazione di Flige, adatta anche a un pubblico di non specialisti, la memoria si fa vivo organismo, soggetto a interpretazioni, manipolazioni, cancellazioni e riscritture. Il trauma del Gulag si delinea così come il terreno di scontro tra uno Stato autoritario e repressivo e l’individuo libero che vuole conoscere la verità e custodire la memoria del passato. Irina Anatol’evna Flige (1960), attivista per i diritti civili e ricercatrice, collabora da anni con antropologi e storici per condurre ricerche legate alla scoperta e preservazione dei luoghi della memoria del periodo staliniano. Nel 1988 entra a far parte di Memorial, associazione all’epoca non ancora ufficialmente registrata. Ne diventa collaboratrice nel 1991 e dal 2002 ricopre la carica di direttrice di Memorial San Pietroburgo.
Roma, 20 settembre 2024. “Il caso Dmitriev”.
A Roma, venerdì 20 settembre 2024, nella sede dell’agenzia di stampa Dire, si è svolto un incontro dedicato ai prigionieri e alle prigioniere politiche detenuti nelle carceri della Federazione Russa.Nell’occasione sono state proiettate parti del documentario The Dmitriev Affair, scritto e diretto da Jessica Gorter. Sono intervenuti Giulia De Florio, docente di lingua e letteratura russa e presidente di Memorial Italia; Raffaela Chiodo Karpinsky, attivista e giornalista; Andrea Gullotta, docente di lingua e letteratura russa e vicepresidente di Memorial Italia. Ha moderato Nicola Perrone, direttore dell’agenzia Dire. Lo scambio di prigionieri avvenuto all’inizio dello scorso agosto è stato un momento di grande sollievo per la parte di società civile russa che lotta contro il regime di Vladimir Putin. Le prime dichiarazioni rilasciate da alcuni dei detenuti liberati hanno rivolto l’attenzione alle migliaia di persone che si trovano ancora nelle carceri e colonie penali russe in cui sono costrette a scontare condanne severissime per avere tentato di esprimere la propria opinione o agire contro l’ideologia ufficiale. Il caso di Pavel Kušnir, pianista deceduto in cella per sciopero della fame, costituisce una sollecitazione a fare di più. In questo contesto “il caso Dmitriev” rappresenta uno degli esempi di opposizione più emblematici e descrive con nettezza la parabola involutiva vissuta dalla Federazione Russa dagli anni Novanta a oggi: la memoria storica è diventata terreno di scontro politico e chiave di volta dell’ideologia putiniana. Jurij Dmitriev è uno storico e attivista, direttore di Memorial Petrozavodsk. Negli anni Novanta scopre un’enorme fossa comune in cui sono sepolte migliaia di vittime del Grande Terrore. Nella radura boschiva di Sandormoch, in Carelia, inaugura un cimitero commemorativo e riesce a raccogliere persone di varie nazionalità intorno a un passato complesso e conflittuale. Da sempre schierato contro il governo della Federazione Russa, Dmitriev condanna apertamente l’invasione della Crimea, nel 2014. Da allora inizia per lui un calvario giudiziario che lo porta a essere condannato a tredici anni e mezzo di reclusione. Il documentario di Jessica Gorter, realizzato nel 2023, racconta con passione e precisione la sua tragica vicenda. Gabriele Nissim, ha letto per Memorial Italia l’ultima dichiarazione di Jurij Dmitriev, pronunciata l’8 luglio 2020, come parte del progetto 30 ottobre. Proteggi le mie parole. L’incontro intende dare testimonianza della situazione critica vissuta oggi da numerosi prigionieri e prigioniere politiche nella Federazione Russa, provando a raccontare l’attualità e a illustrare quali azioni concrete di sostegno sia possibile realizzare.
Dichiarazione dell'Associazione internazionale Memorial – 13 febbraio 2024
Dichiarazione dell’Associazione Internazionale Memorial sulle persecuzioni giudiziarie contro suoi membri.
Giornata dei prigionieri politici, 30 ottobre 2023
I prigionieri politici sono numerosi nella Federazione Russa ancora oggi. Il 30 ottobre 2023 Memorial Italia vuole ricordarli pubblicando una serie di video in cui vengono lette le ultime dichiarazioni di alcuni di loro, celebrando in tal modo una triste ricorrenza che fu istituita ormai quasi cinquant’anni fa.
Il Dubravlag di Jurij Dmitriev. Dentro le colonie penali di Mordovia
Nel 1931 nel villaggio di Javas, dove sconta la pena di 15 anni a causa di accuse totalmente infondate di pedofilia, fu inaugurato il TemLag, il lager di Temnikov. Nel 1948, quando apparvero i “lager speciali per detenuti politici”, venne riorganizzato nel Lager Speciale n° 3 o Dubravlag.
Il Dubravlag di Jurij Dmitriev
Irina Galkova, responsabile del Museo di Memorial, ha scritto un lungo resoconto sul caso di Jurij Dmitriev, sul suo processo e sul periodo che trascorre in colonia penale, ma anche sulla storia delle colonie penali della Mordovia, sul nuovo libro sul Dubravlag e l’importanza che la memoria assuma una sostanza materiale.
Nuovi attacchi a Memorial
Pressioni sui nostri colleghi di Ekaterinburg e Perm’, il processo all’attivista di Memorial Michail Kriger, maltrattamenti nei confronti Jurij Dmitriev.
“Arrivare a ogni singolo destino”. Memorial e la lotta per la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche
Memorial nasce per riparare non solo i crimini sovietici contro milioni di cittadini innocenti, ma anche il torto, gravissimo, di aver impedito alle vittime di parlare.
Ricordare è lottare. La vicenda di Sandormoch
Oggi, nel 1937, venne emesso il decreto 00447 che avrebbe scatenato la fase peggiore del Grande terrore, quella che trasformò le purghe in un enorme massacro su scala nazionale.