Intervista all’attivista bielorussa, oppositrice del regime di Lukašėnka che, dopo aver lasciato Minsk si è rifugiata a Kyïv, dove svolge attività sociali e umanitarie a sostegno del popolo ucraino. “All’inizio c’era un po’ di diffidenza, ma nessuno mi ha mai offeso perché parlo russo”.
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“Guardiamo in faccia la catastrofe: il nostro mondo ci sta sfuggendo di mano”
Non è vero che gli abitanti dell’Europa occidentale sono indifferenti; è vero che non capiscono le proporzioni del terrore in Belarus’ e della guerra in Ucraina. Hanno bisogno di essere presi per mano e guidati in mezzo agli eventi.