Il dissenso in musica. Da Oxxxymiron a Noize MC, canzoni al vetriolo contro il regime di Putin, su canali che bucano la censura.
Categoria: Approfondimenti: Attualità
“È il momento di svegliarsi e agire”. Andare al fronte adesso fa davvero paura ai giovani russi
Centinaia di persone hanno deciso di sfidare la polizia in assetto antisommossa. Sui cartelli, “Net mobilizacii” (No alla mobilitazione), in aggiunta al “Net vojne” (No alla guerra) diffuso già da mesi.
Un colpo in testa per distruggere Novaja Gazeta. L’omicidio come profilassi?
Il discorso del premio Nobel per la pace in occasione dell’udienza relativa al ricorso per il ritiro della licenza al principale giornale indipendente in Russia.
Bartosz Hlebowicz: “Il Governo polacco ha imitato Putin fino a quando non s’è ritrovato i ‘rascisti’ alle porte”
Il corrispondente di “Gazeta Wyborcza” fornisce una prospettiva diversa sulla guerra in Europa Orientale e una visione dall’esterno sul dibattito pubblico italiano: “Oggi per i polacchi auspicare la libertà per l’Ucraina è una reazione naturale”.
Il Caucaso del Nord e l’Ucraina: 20 settimane di “operazione militare speciale”
L’ultimo rapporto sulla guerra in Ucraina, pubblicato da novayagazeta.eu, copre il periodo da marzo a giugno 2022 e si concentra su un unico tema: il coinvolgimento dei cittadini e delle forze di sicurezza delle repubbliche del Caucaso settentrionale.
Né Maestri né Margherite
Sulla rimozione di Michail Bulgakov. Perché in Ucraina si sta cancellando la cultura russa e come affrontare questa situazione.
Né democratico né liberale, Gorbaciov era un comunista convinto, che voleva tornare a Lenin
Sbarazzarsi dello stalinismo ma non dell’Urss, lo vediamo anche oggi, si rivelò un’impresa impossibile. Fu l’alfiere di un momento di grande speranza, con la sua morte finisce un mondo.
Il niet ai visti ci riporta all’Urss
La volontà dell’Occidente di chiudere ai russi le porte dell’Europa e del mondo (anche gli Usa, com’è noto, hanno praticamente smesso di rilasciare visti ai russi) è un grandissimo errore strategico che avrà conseguenze profonde non solo sulla Russia, ma sul mondo intero.
Gli orfani deportati in Russia, una strategia per distruggere l’Ucraina come Stato
Secondo dati preliminari, i bambini trasferiti in modo coatto sarebbero quasi duecentomila. I figli che l’Ucraina rischia di perdere per sempre, se non riuscirà a riportarli in patria.
Kerenskij e il culto del capo del popolo
Niccolò Pianciola intervista lo storico Marco Buttino sulla ricerca di Boris Kolonickij su Aleksandr Fëdorovič Kerenskij.