“Tenere in bocca un ago di silenzio”. Finalmente un’antologia di poesia ucraina in italiano

Ricordare anche attraverso i versi la tragedia che sta vivendo il Paese quotidianamente è un esercizio utile per capire a fondo le ragioni degli ucraini e dei loro poeti, in un contesto culturale segnato dal tradizionale ruolo di questi ultimi come guide della nazione.

L’ultimo addio della Russia agli Oscar

Non candiderà nessun film per l’ambito premio cinematografico. Già nel 2015, dopo l’annessione della Crimea, il Primo Canale della tv russa rifiutò di trasmettere in diretta la cerimonia. In quell’anno Leviathan era candidato alla vittoria ed era un problema. Fin dall’inizio si è trattato di politica e di censura

“I serbi amano Putin anche più dei russi, mentre l’Ue non fa molto per i Balcani”. Conversazione con Pëtr Nikitin

L’attivista e traduttore di origini russe da tempo residente a Belgrado: “Vogliamo far capire ai serbi che la Russia non è Putin, e che tra russi, ucraini e bielorussi non c’è un conflitto etnico. È un conflitto inventato, politico”.

La crociata e la ruota panoramica. Com’è cambiata l’ideologia del regime di Putin in 20 anni

Andrej Zorin (2014; foto di Stanislav Lvovsky; CC BY-NC-ND 2.0)

Il professore dell’Università di Oxford ripercorre le mutazioni dalla formula “Stato forte e stile di vita civile” al messianismo revanscista che è diventato il fondamento ideologico dell’attuale azzardo militare. La forza trainante è la necessità di giustificare l’immutabilità del potere russo.

“In Russia è lotta senza quartiere contro i giornalisti”. Conversazione con Tikhon Dzyadko

Tikhon Dzyadko, redattore di TV Rain (Foto di Dhārmikatva - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=100876214)

l caporedattore di Dožd’: “Negli ultimi 25 anni abbiamo sempre lavorato nonostante qualcuno o qualcosa. Il problema principale è l’impunità assoluta sia per i crimini contro i giornalisti, sia per le pressioni nei loro confronti”.

Memorial ha lottato contro i progetti violenti di Putin sin dall’inizio, il Nobel ci dà forza

La nostra missione continua e il riconoscimento del Nobel la rafforza. Per noi è un successo quasi commuovente, che dà più forza all’impegno per la difesa dei diritti.

Le culture d’Ucraina e la loro distruzione in tempi di guerra

Lo scrittore Aleksej Nikitin (Personal archive of Oleksii Nikitin, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=53805241, CC BY-SA 4.0)

L’arte e la cultura sono indifese di fronte alla guerra. Produttività e fervore culturale torneranno un giorno, ma fino ad allora il paesaggio sarà alterato in modo irriconoscibile: ciò che è stato distrutto non può essere riportato indietro.

Il regime, la follia, il dissenso, il futuro. Conversazione sulla Russia con Anna Zafesova

La giornalista Anna Zafesova: “Il giorno in cui, non sappiamo come e quando, cadrà il regime di Putin, bisognerà evitare che si ripeta la situazione di trent’anni fa, quando è stata proclamata la fine della storia e poi si è invece scoperto che i russi si sono rivelati più sovietici dei sovietici. Stavolta bisognerà seguire questa transizione molto da vicino”.

Ucraina, il pluralismo alla prova della guerra. Conversazione con Andreas Umland

“Quello che stiamo vedendo negli ultimi mesi in Ucraina è l’avveramento di un vecchio detto: non sono solo gli stati che fanno le guerre; spesso le guerre fanno gli stati. È in corso un processo di unificazione culturale del paese, e allo stesso tempo di sfaldamento dei vecchi gruppi di potere politico-oligarchici. Certamente la guerra cambierà il paesaggio politico”.