Il socio di Memorial Italia Simone Guagnelli ha pubblicato nel blog su “Huffington Post” presenta le voci russe del dissenso che si esprimono contro la guerra, dall’interno dei confini della Federazione Russa o dall’estero, dove sono state costrette a rifugiarsi per scampare alle persecuzioni da parte del Cremlino.
Categoria: Approfondimenti: Attualità
Un giorno verrà un uomo dagli occhi azzurri e dirà “Roar”
La prima uscita di Russian Oppositional Arts Review è interamente dedicata all’aggressione russa in Ucraina, con un numero eterogeneo di rubriche e collaboratori. Chi ha un minimo di familiarità con la storia sovietica non può non rimanere impressionato da questo ritorno a una cultura clandestina e dissidente.
“Putin si ispira alla Cina. L’Occidente più che ingenuo, è ignorante”. Conversazione con Radka Denemarková
La storia vista dal punto di vista delle vittime: “Odio l’espressione ‘dobbiamo guardare alla situazione dal punto di vista geopolitico’ e replico sempre che invece la situazione va osservata dal punto di vista umano” .
La legge sulla minaccia alla sicurezza di Stato
Presentiamo qui alcune schede sui nuovi articoli del Codice Penale della Federazione Russa “contro le minacce alla sicurezza di Stato”.
Una comfort zone ovattata e rassicurante. La tv di Stato russa prima e dopo la guerra
Dopo il 24 febbraio è aumentato il budget del governo ai media statali; le trasmissioni di attualità hanno scalzato quelle di intrattenimento. Il telespettatore può convincersi che la vita continua normalmente, sentirsi nel giusto, essere orgoglioso del Paese e di se stesso.
Rifugiati in Russia, solo i “bravi ucraini” ricevono soldi. Intervista a Svetlana Gannuškina
La responsabile dell’organizzazione russa per rifugiati “Comitato per l’assistenza al cittadino”: “Ricevere questi soldi è come un marchio di qualità”.
Denazificazione, demilitarizzazione, democrazia. Le parole sono importanti
Dal 24 febbraio l’uso funzionale della lingua in Russia è diventato primario rispetto alla significazione. Nel discorso del potere russo viene meno l’unico concetto che la propaganda non sa e non può esprimere: una visione di stato e di cittadino senza nomeю
La guerra in Ucraina e i timori della Polonia
Ad alimentare le preoccupazioni polacche è soprattutto la retorica del Cremlino, estremamente aggressiva nei confronti di Varsavia
Il rovescio del cappotto
Secondo lo scrittore Sergej Medvedev, la violenza senza precedenti seminata dall’esercito russo sul territorio ucraino trarrebbe le proprie origini nel modus vivendi stesso della società russa.
Processo alla memoria. Conversazione con Konstantin Goldenzweig
Il regista russo: “Putin non capisce la lingua del dialogo perché dietro il dialogo vede solo debolezza. L’unica cosa che il Cremlino e i suoi sostenitori capiscono adesso è il linguaggio della forza”.