Elezioni e apertura dell'Assemblea costituente, suo scioglimento da parte dei bolscevichi

La convocazione dell'Assemblea costituente era stata una delle principali parole d'ordine dopo il rovesciamento dell'autocrazia, condivise da tutte le forze politiche antimonarchiche: dai costituzionali democratici ai bolscevichi. L'Assemblea costituente era chiamata a concentrare nelle sue mani tutto il potere legislativo, a risolvere definitivamente il problema della pace, a definire la forma dell'assetto statale della Russia, a fissare i limiti dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, a formare gli organi di tali poteri ecc.
Il Governo provvisorio rimandò diverse volte le elezioni, e la decisione definitiva di aprire l'Assemblea costituente fu presa dal Consiglio bolscevico dei Commissari del popolo (SNK) ormai dopo il rivolgimento di Ottobre. L'apertura fu fissata per il 5 gennaio 1918. I bolscevichi erano sicuri di poter controllare le elezioni e di ottenere nell'Assemblea costituente una maggioranza leale, che avrebbe preso decisioni per legittimare il nuovo potere e la nuova ideologia.
Ma i bolscevichi non ottennero il loro scopo. Nonostante le pressioni politiche e i brogli elettorali (novembre 1917), dei 715 deputati eletti 370 erano socialisti rivoluzionari (SR), 175 bolscevichi, 40 SR di sinistra, 16 menscevichi (social democratici), 17 costituzionali democratici (cadetti).
I deputati dell'Assemblea costituente, radunatisi a Pietrogrado il giorno stabilito, si opposero ai tentativi della minoranza (bolscevichi e SR di sinistra). L'Assemblea costituente fu proclamata autorità suprema in Russia, il potere dei soviet non fu riconosciuto, e i decreti da esso approvati furono revocati. I bolscevichi e gli SR di sinistra reagirono abbandonando la sala.
Già la sera del 5 gennaio l'SNK decise di disperdere l'Assemblea costituente. Il giorno successivo fu impedito ai deputati di riunirsi, e il 7 gennaio il Comitato Esecutivo centrale panrusso (VCIK) decretò lo scioglimento dell'Assemblea costituente. Come alternativa ad essa furono convocati il III Congresso panrusso dei deputati operai e soldati e il III Congresso panrusso dei deputati contadini, che, unificati, approvarono lo scioglimento dell'Assemblea costituente, approvarono la "Dichiarazione dei diritti dei lavoratori e del popolo sfruttato", esclusero la parola "provvisorio" dal nome del governo sovietico.
Lo scioglimento dell'Assemblea costituente non suscitò proteste di massa (a Pietrogrado ci furono manifestazioni piuttosto esigue, che i bolscevichi dispersero con le armi). Nella critica situazione bellica ed economica le parole d'ordine politiche del nuovo potere, la sua crudeltà e decisione si rivelarono più efficaci dei valori della democrazia borghese, che erano alla base dell'Assemblea costituente.

Fonti: Werth 1994; Pipes 1994; Učreditel'noe sobranie: Rossija, 1918 g. Stenogramma i drugie dokumenty, Moskva 1991.