Introduzione della responsabilit? penale per assenteismo e ritardo sul lavoro

Alla vigilia della guerra furono prese delle misure, senza precedenti in uno Stato "proletario", per limitare il diritto di cambiare liberamente posto di lavoro. La prima e pi? importante di queste misure fu il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell'URSS del 26 giugno 1940, che vietava a operai e impiegati di dare le dimissioni da imprese statali, cooperative e pubbliche ("allontanamento arbitrario"), e di trasferirsi "arbitrariamente" da un'impresa o da un ente all'altro. Contemporaneamente si aumentava sensibilmente l'orario di lavoro, introducendo la settimana lavorativa di sette giorni (sei lavorativi e uno di riposo) e la giornata lavorativa di otto ore, invece della settimana di sei giorni (5 lavorativi e uno di riposo) e della giornata di sette ore (questo regime di lavoro, all'avanguardia per l'epoca, era stato attivamente sfruttato dalla propaganda sovietica per dimostrare i vantaggi del socialismo). In base al Decreto, qualsiasi episodio di assenza dal posto di lavoro senza valido motivo era sottoposto all'esame di un tribunale popolare. Per un ritardo inferiore ai 20 minuti il trasgressore era condannato al lavoro correzionale per un periodo fino a 6 mesi, e gli veniva trattenuto fino al 25% dal salario. Un'assenza pi? prolungata dal lavoro comportava una pena detentiva da 2 a 4 anni. I direttori delle imprese e degli enti erano chiamati a rispondere penalmente, se non deferivano i colpevoli al tribunale. Il Decreto del 26 giugno 1940 port? di fatto alla riduzione in schiavit? della popolazione urbana dell'URSS. Approvato alla vigilia della guerra, tale decreto intendeva militarizzare l'economia e determin? per molto tempo il carattere coatto del "libero" lavoro in URSS. A questo e ad altri atti legislativi approvati fra il 1940 e il 1942 ("Sulla responsabilit? per la produzione di manufatti scadenti", "Sulla responsabilit? penale per piccoli furti durante la produzione", "Sulla registrazione degli studenti negli istituti professionali e ferroviari" e altri) seguirono vaste repressioni: in un solo anno, prima dell'inizio della guerra, per averli violati furono condannati pi? di tre milioni di persone, circa l'8% di tutti gli operai e gli impiegati dell'URSS. Dopo la guerra il numero dei condannati in base a questi decreti diminu?, e tuttavia in URSS la responsabilit? penale per l'abbandono volontario del posto di lavoro fu abolita solo nel 1956.

Fonti: K. Ljubarskij, Pasportnaja sistema i sistema propiski v Rossii, "Rossijskij bjulleten' po pravam čeloveka", 1994, 2, pp. 14-24. V.P. Popov, Pasportnaja sistema v SSSR (1932–1976 gg.), "Sociologičeskie issledovanija", Moskva 1995, 9, pp. 3-13. In Internet: Ju. Vasil'kov, Za opozdanie otdavali pod sud, http://www.glasnet.ru/~socprof/gaz-5.html