Julija Latynina, Il richiamo dell'onore

Milano, Marco Tropea Editore, 2011

E’ ormai da qualche mese disponibile in italiano, edito da Marco Tropea Editore, « Il richiamo dell’onore». Yulia Latynina, che quest’anno è stata ospite del Festival di Internazionale a Ferrara  per parlare della Russia alla vigilia del voto.

Ne “Il richiamo dell’onore” Yulia Latynina riversa la sua esperienza e conoscenza del Caucaso, esponendo, in forma romanzata, quelli che sono i problemi della regione, e tentando di dare un quadro delle regole intricate che regolano questo mondo, dal potenziale immenso, ma mai realizzato. Puo’ stupire il lettore inesperto scoprire che il motore e l’origine dei mali dell’immaginaria Repubblica dell’Avaria del Nord-Dargo – facilmente identificabile col Dagestan, dal momento che si affaccia sul Caspio e confina con la Cecenia – non è il terrorismo islamico, ma la corruzione delle autorità locali, col beneplacito del Kremlino, accompagnata dal disprezzo per le specificità culturali della regione. Petrolio, affari, sequestri, terrorismo islamico, ufficiali corrotti, fosse comuni, rispetto per le donne, e l’impossibilità per il plenipotenziario del Presidente di mettere davvero ordine: Vladislav Pankov, Plenipotenziario del Presidente, è il “russo buono” che ha compreso il Caucaso ma troppo debole per andare fino in fondo. Ma vera protagonista del racconto é la rete complessa di consuetudini, minacce e compravendita con cui il  meccanismo della corruzione funziona. Una mentalità clanica mafiosa cosi ipertrofica che non viene nemmeno percepita come tale, una spartizione del territorio e degli affari degna delle piu’ consolidate ‘ndrine aspromontane. Solo un’osservatore esterno, come Pankov, è in grado di rilevarla, ma è impossibilitato ad agire. Solo dall’interno puo’ venire un cambiamento, ma chi fa parte del sistema ne è talmente assorbito che non ne sente l’esigenza.

Come fare per cambiare? Questo il quesito che aleggia nell’aria, piu’ attuale che mai, e ancora senza risposta.

Yulia Latynina ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività giornalistica, e oggi collabora con Novaya Gazeta, The Moscow Time e Moscow Echo.

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

28 novembre 2024. Sergej Davidis inserito nella lista degli estremisti e terroristi.

Il 28 novembre 2024 Sergej Davidis, copresidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial, è stato inserito nella “lista degli estremisti e dei terroristi” stilata da Rosfinmonitoring, agenzia federale russa per il monitoraggio delle operazioni finanziarie, con una postilla su un suo “coinvolgimento nel terrorismo”. Inoltre il 5 dicembre il tribunale Ljublinskij di Mosca ha ricevuto la documentazione relativa all’apertura di un procedimento amministrativo. La documentazione ha permesso di comprendere che nei confronti di Davidis è stata emessa una denuncia amministrativa per partecipazione alle attività di un’“organizzazione indesiderata”. Davidis ha anche ricevuto una comunicazione scritta con la quale gli è stato richiesto di presentarsi in procura per fornire spiegazioni e prendere conoscenza della possibilità di dover rispondere a responsabilità amministrativa. Come si evince dalla lettera, l’indagine della procura è legata a materiali di Radio Free Europe/Radio Liberty, indicata in Russia come organizzazione indesiderata. Sembra si faccia riferimento a interviste rilasciate da Sergej Davidis o a suoi commenti sui canali di Radio Free Europe. Con ogni probabilità il procedimento contro Davidis è legato alle sue attività: difendere i prigionieri politici, organizzare il sostegno e richiamare l’attenzione sulla loro situazione in Russia e nel mondo. Non si tratta del primo episodio di repressione nei confronti del copresidente del Centro Memorial nel 2024. A marzo il ministero della giustizia ha dichiarato Memorial “agente straniero”. Ad agosto il Roskomnadzor, servizio per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media della Federazione Russa, ha formalizzato un’accusa per violazione da parte di Davidis delle regole di marcatura in quanto “agente straniero”, indicando otto post apparsi sul suo canale Telegram. A settembre gli è stata comminata una multa di 30.000 rubli. Sergej Davidis ha dichiarato: “Non sono a conoscenza di motivi specifici per aprire nuovi procedimenti. E quale delle mie attività – la co-presidenza del Centro Memorial o la direzione del programma di sostegno ai prigionieri politici – ne sia la ragione. Ma non c’è dubbio che questi nuovi fatti sono un segno dell’attenzione dello Stato nei confronti del nostro lavoro. Ma noi, naturalmente, continueremo a lavorare.”

Leggi

13 dicembre 2024. Katia Margolis inserita nel registro degli agenti stranieri.

Venerdì 13 dicembre 2024 la nostra socia Katia Margolis è stata inserita nel registro degli agenti stranieri. Ricordiamo che l’elenco in cui sono indicati gli agenti stranieri è stilato dal Ministero della Giustizia della Federazione Russa che lo aggiorna ogni venerdì. Gli agenti stranieri sono sottoposti a limitazioni di ordine finanziario e contabile, non hanno accesso a cariche politiche o incarichi pubblici e devono far precedere qualunque pubblicazione, anche un post su Facebook, da una precisa formulazione che denuncia il loro stato di “agente straniero”. Oltre a Katia Margolis oggi sono stati inseriti nell’elenco i pittori Anatolij Osmolovskij, che risiede a Berlino, e Igor’ Ponočevnyj che dal 2015 vive negli Stati Uniti.

Leggi

Milano, 17 dicembre 2024. A che punto è la notte? Tavola rotonda di Memorial Italia.

A Milano, martedì 17 dicembre dalle 11:00 alle 13:00 presso il Laboratorio Fondazione Mondadori, via Marco Formentini 10 si svolgerà la tavola rotonda di Memorial Italia A che punto è la notte?. L’ingresso è libero. Intervengono Claudia Bettiol, Francesco Brusa, Marco Buttino, Riccardo M. Cucciolla e Anna Zafesova. Modera Simone A. Bellezza. L’incontro sarà disponibile anche in diretta Facebook: https://fb.me/e/7H9ZRbeu1 A quasi tre anni dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina è importante fare il punto della situazione e provare a capire le dinamiche in corso, gli scenari possibili, le conseguenze profonde che questo conflitto, iniziato dieci anni fa, ha provocato in Europa e nel mondo. Per farlo abbiamo deciso di organizzare una tavola rotonda con specialiste e specialisti dello scenario est-europeo alla vigilia di quelli che si profilano come grandi cambiamenti. Si parlerà e discuterà di Ucraina, Belarus’ e Russia, ma anche di spazio post-sovietico e diritti umani nell’arena contemporanea globale per sfatare miti, porre le giuste domande e provare a ragionare in maniera lucida su temi complessi.

Leggi