Il 21 marzo 2025 il Tribunale militare del 1° distretto occidentale di San Pietroburgo ha condannato il dissidente Aleksandr Skobov, 67 anni, a 16 anni di carcere e 300.000 rubli di multa. Skobov, che è stato perseguito penalmente per la prima volta in epoca sovietica, è stato incriminato in base agli articoli sulla partecipazione alle attività di un’organizzazione terroristica (per la sua collaborazione con il Forum Russia Libera) e sulla giustificazione del terrorismo (a causa dei suoi post e delle sue pubblicazioni). Mediazona pubblica l’ultima dichiarazione di Skobov che anche in tribunale non smette di sostenere apertamente l’Ucraina e di definire procuratori e giudici complici dei crimini di guerra di Putin.
Presentiamo il testo in traduzione italiana.
Ricordiamo che l’ultima dichiarazione – poslednee slovo – è il discorso che, secondo il sistema giudiziario della Federazione Russa, le imputate e gli imputati hanno il diritto di pronunciare prima che sia emessa la sentenza. Con il progetto 30 ottobre / Proteggi le mie parole abbiamo avuto modo di diffondere in italiano alcune di queste dichiarazioni. Sono testi sinceri, forti, coraggiosi, pronunciati da esponenti dell’intera società russa: giornaliste e giornalisti, studenti, artisti, attiviste e attivisti, ma anche uomini e donne comuni, tutte vittime del regime.
Foto di copertina: Mediazona.
Non mi soffermerò sul fatto che l’organizzazione di cui ho l’onore di far parte – il Forum Russia Libera – è stata bollata come terroristica da chi ha svolto le indagini, nonostante nessun organismo statale si sia ancora pronunciato in questo senso. Ragion per cui al momento resta soltanto un’organizzazione “non grata”.
Certi sofismi nemmeno mi interessano, cercando come cerco di parlare di cose essenziali. E l’essenziale, qui, è la piattaforma del Forum Russia Libera, a cui ho contribuito in prima persona e che distingue il Forum da gran parte delle altre organizzazioni all’opposizione.
Una piattaforma che, lo ricordo, può essere riassunta in tre punti.
Primo: pretendiamo la restituzione incondizionata all’Ucraina di tutti i territori che la comunità internazionale ha riconosciuto come suoi e che la Russia ha occupato, ivi compresa la Crimea; sissignori: Крим це Україна, la Crimea è Ucraina.
Secondo. Sosteniamo tutti coloro che si battono per raggiungere questi obiettivi. Compresi i cittadini della Federazione Russa che si sono uniti volontariamente alle Forze Armate ucraine.
Terzo. Ammettiamo qualsiasi forma di guerra contro la tirannia di Putin all’interno della Russia, compresa la lotta armata. Siamo ovviamente e profondamente disgustati dai metodi dell’ISIS, quando a essere prese di mira sono persone innocenti, come nel caso dell’attacco al Crocus City Hall.
I propagandisti di guerra del Cremlino, invece, sono o non sono obiettivi legittimi? Il Forum Russia Libera non ha discusso nello specifico la questione né ha sottoscritto alcuna risoluzione in merito; dunque, quella che esprimerò è solo la mia opinione personale.
Sono convinto che i guerrafondai come, per esempio, il presentatore televisivo Vladimir Solov’ëv, meritino lo stesso trattamento che si meritò a suo tempo il suo analogo hitleriano Julius Streicher, impiccato dal Tribunale di Norimberga. Finché questi reietti del genere umano non finiranno anche loro di fronte a un nuovo Tribunale di Norimberga, finché la guerra continuerà, sono da ritenersi obiettivi legittimi delle operazioni militari in corso.
Il paragone tra i fautori della propaganda di Putin e quelli di Hitler non è per me un espediente retorico. Gran parte dei miei scritti pubblicistici è dedicata a dimostrare che il regime di Putin è un regime nazista, con il quale, per principio, non è possibile pensare a una coesistenza pacifica.
Ho fatto e faccio appello innanzitutto all’Europa, esortandola a ricordare le origini dell’attuale sistema europeo. Dal 1945 l’Europa si è adoperata a costruire un mondo in cui ai predatori non fosse più permesso di essere padroni, un mondo basato sul diritto, la giustizia, la libertà e i valori dell’umanesimo. L’Europa aveva fatto grandi passi in questa direzione e sembrava essersi liberata per sempre dagli stermini di massa e dalla spartizione dei confini.
L’Europa si era ormai abituata a pensare che questo suo mondo sicuro e prospero fosse adeguatamente protetto da un alleato forte e potente al di là dell’oceano. Oggi, invece, questo suo mondo viene sbriciolato da entrambi i lati da due criminali: il Cremlino e Washington. Anche negli Stati Uniti hanno preso il potere individui con un sistema di valori filofascista.
Stiamo assistendo a un tentativo disgustoso di collusione di stampo prettamente imperialista fra due predatori. Una collusione ancora più spregevole degli accordi di Monaco del 1938. Se le annessioni di Putin saranno legalizzate, sarà un disastro per la civiltà. Europa, sei stata tradita, svegliati e vai a combattere per il tuo mondo!
Morte agli invasori fascisti russi! Morte a Putin, nuovo Hitler, assassino e criminale! Gloria all’Ucraina! Gloria ai suoi eroi!
Queste sono le parole con cui di solito concludo i miei discorsi.
Fra poco mi verrà chiesto se mi dichiaro colpevole delle accuse.
No, sono io che accuso, qui dentro. E accuso Putin e la sua cricca: puzzate di cadaveri e siete voi ad avere ordito, scatenato e condotto questa guerra di aggressione. Vi accuso dei crimini di guerra commessi in Ucraina. Del terrore politico instaurato in Russia. Di avere rovinato, profanato il mio popolo.
E una cosa voglio chiedere ai servi del regime di Putin qui presenti, ai piccoli ingranaggi della sua macchina repressiva: vi dichiarate, voi, colpevoli di complicità nei crimini di Putin? Vi pentite di essere suoi complici?
Ho finito.
Bologna, 4 marzo 2025. Sviatlana Tsikhanouskaya in Italia. Belarus viva tra dittatura e resistenza.
Bologna ospita Sviatlana Tsikhanouskaya per un incontro dedicato alla lotta del popolo bielorusso. Martedì 4 marzo, alle 17:00, a Bologna, Casa di quartiere Graf (piazza Giovanni Spadolini 3), Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell’opposizione democratica bielorussa, partecipa all’incontro Bielorussia viva tra dittatura e resistenza, dedicato al coraggio e alla resistenza del popolo di Belarus. L’incontro è aperto al pubblico e a ingresso libero. L’appuntamento è promosso e organizzato da Memorial Italia e Ambasciata Popolare Bielorussa in Italia, in collaborazione con l’Associazione dei bielorussi a Bologna e Geopolis. Intervengono Sviatlana Tsikhanouskaya, Bruno Monorchio di Geopolis, Giulia De Florio, presidente di Memorial Italia, Alexei Sytov, vicepresidente di BelarusBO APS. Modera l’incontro Anastasiya Drobyshevskaya di BelarusBO APS. La nostra presidente, Giulia De Florio, presenta il volume Bielorussia viva: tra dittatura e resistenza (1994-2024). Per informazioni –> Incontro con Sviatlana Tsikhanouskaya | Facebook Oggi, in Belarus, oltre 1.400 prigionieri politici sono rinchiusi nelle carceri del regime: giornalisti, artisti, studenti, operai, medici e semplici cittadini. A loro è dedicato questo incontro, per trasformare il silenzio forzato in memoria condivisa e in azioni concrete di supporto. In occasione della sua visita in Italia Sviatlana Tsikhanouskaya riceve la cittadinanza onoraria del Comune di Bologna.