Il progetto Поддержка политзаключённых. Мемориал (Sostegno ai prigionieri politici Memorial), promosso dal Centro per la difesa dei diritti umani Memorial è stato dichiarato “agente straniero”.
Oggi, 24 gennaio 2025, il ministero della giustizia della Federazione russa ha inserito il progetto Sostegno ai prigionieri politici Memorial nel cosiddetto registro degli agenti stranieri. Ricordiamo che gli “agenti stranieri” sono sottoposti a limitazioni di ordine finanziario e contabile, non hanno accesso a cariche politiche o incarichi pubblici e devono far precedere qualunque pubblicazione, anche un post sui social network, da una precisa formulazione che denuncia lo status di “agente straniero”. Questo significa che il lavoro portato avanti dal gruppo di persone che si occupano del progetto è stato notato e ritenuto poco gradito dalle autorità della Federazione russa.
“Il progetto Sostegno ai prigionieri politici Memorial ha partecipato alla diffusione di notizie e materiali prodotti da agenti stranieri presso un numero illimitato di persone, ha diffuso informazioni false relative alle decisioni prese dalle autorità statali della Federazione russa e alle politiche da esse perseguite. Collabora con un’associazione iscritta nel registro degli agenti stranieri”: questa la formulazione ufficiale pubblicata oggi sul sito del Ministero della giustizia.
I collaboratori del progetto dichiarano che il nuovo status giuridico non costituirà un ostacolo al proseguimento delle loro attività in difesa e sostegno dei prigionieri politici in Russia.
“Non accettiamo che alla nostra organizzazione sia attribuito lo status di agente straniero: con le nostre attività in favore dei diritti umani difendiamo in primo luogo gli interessi di tutti quei cittadini russi che desiderano vedere il nostro paese libero e felice”.
Lo storico Jurij Dmitriev in cella di isolamento.
Il 17 gennaio lo storico Jurij Dmitriev è stato mandato in cella di isolamento per sei giorni, ufficialmente per avere eseguito male la ginnastica mattutina. Ricordiamo che Jurij Dmitriev, direttore della sezione regionale della Carelia di Memorial, sta scontando una condanna a quindici anni in regime di carcere duro nell’Istituto penitenziario n. 18 di Pot’ma, piccola località della Mordovia. Tra una settimana, il 28 gennaio, compirà 69 anni; ha trascorso gli ultimi otto in carcere. In tutto questo tempo non ha mai potuto ricevere un’assistenza medica degna di questo nome, nonostante le sue condizioni di salute peggiorino di giorno in giorno. A marzo del 2023 gli era già stata inflitta una punizione simile: quindici giorni in cella di isolamento per essersi seduto sul letto durante il giorno (gli girava la testa dopo avere preso delle medicine). Questa sanzione verrà impugnata, nonostante i precedenti non siano incoraggianti: finora la reclusione in cella di isolamento non è mai stata riconosciuta come ingiusta, benché l’assurdità delle motivazioni fosse ogni volta altrettanto palese. È possibile aiutare Jurij Dmitriev con un bonifico personale tramite il sito zonatelecom.ru oppure tramite sua figlia. Per chiarimenti è possibile rivolgersi a Memorial Italia. Anche per scrivere una lettera o spedire una cartolina a Jurij Dmitriev è possibile contattare Memorial Italia per aiuto. Jurij Dmitriev è uno storico e attivista, direttore di Memorial Petrozavodsk. Negli anni Novanta scopre un’enorme fossa comune in cui sono sepolte migliaia di vittime del Grande Terrore. Nella radura boschiva di Sandormoch, in Carelia, inaugura un cimitero commemorativo e riesce a raccogliere persone di varie nazionalità intorno a un passato complesso e conflittuale. Da sempre schierato contro il governo della Federazione Russa, nel 2014 Dmitriev condanna apertamente l’invasione della Crimea. Da allora inizia per lui un calvario giudiziario che lo porta a essere condannato a tredici anni e mezzo di reclusione. Il documentario The Dmitriev Affair della regista olandese Jessica Gorter, realizzato nel 2023, racconta con passione e precisione la sua tragica vicenda. Gabriele Nissim, ha letto per Memorial Italia l’ultima dichiarazione di Jurij Dmitriev, pronunciata l’8 luglio 2020, come parte del progetto 30 ottobre. Proteggi le mie parole. Irina Flige, storica collaboratrice di Memorial San Pietroburgo, ha raccontato la storia della radura di Sandormoch nel volume Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria, pubblicato da Stilo Editrice e curato da Andrea Gullotta e Giulia De Florio. Foto: il ritratto di Jurij Dmitriev è di Anna Artem’eva, l’immagine di sfondo è una foto scattata da Irina Galkova in occasione di un colloquio nell’Istituto penitenziario n. 18 di Pot’ma. 22 gennaio 2025.