Personalizza il consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente e svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consenso riportata di seguito.

I cookie categorizzati come "Necessari" vengono memorizzati sul tuo browser poiché sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivo

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Premio Alexander Langer 2023

Il 22 febbraio 2024 si è tenuta la cerimonia di conferimento del "Premio internazionale Alexander Langer 2023", che è stato attribuito alla giornalista e attivista per i diritti umani bielorussa Olga Karach, con una menzione speciale all'associazione per i diritti umani ucraina Zmina.

Il 22 febbraio 2024 si è svolta a Montecitorio, nella Sala del Cavaliere, la cerimonia di conferimento del Premio Alexander Langer 2023, che è stato attribuito alla giornalista e attivista per i diritti umani bielorussa Olga Karach (Volha Karač) (ne avevamo già dato notizia qui).

Il Premio viene conferito dalla Fondazione Alexander Langer a persone che si sono distinte per la loro attività a favore della pace, dei diritti umani e civili.  Ogni anno i premiati sono ospitati dalla Camera dei Deputati, il cui  Presidente partecipa alla cerimonia di premiazione.

Olga Karach ha fondato l’associazione Naš dom (La nostra casa), che aiuta chi vede violati i propri diritti umani e civili in Belarus’, non solo nella capitale, ma anche in centri minori. Elisabeth Alber, presidente del Comitato scientifico e di garanzia della Fondazione, ha enumerato i meriti della coraggiosa attivista e dei suoi collaboratori, che affrontano rischi altissimi, tanto che la stessa Karach ha dovuto lasciare il suo Paese e rifugiarsi a Vilnius. Ha ricordato come la Belarus’ sia uno dei Paesi dove si riscontrano più violazioni dei diritti umani nel mondo. In particolare, ha voluto porre l’accento sulla militarizzazione dei bambini che ha luogo nel Paese, grazie anche alla connivenza col regime di Putin. Olga Karach e i suoi collaboratori prestano aiuto anche ai gli uomini che rifiutano di prestare il servizio militare per il regime di Lukashenko.

La presidente del Comitato scientifico e di garanzia della Fondazione ha voluto anche ricordare che il Comitato riconosce una menzione speciale all’associazione ucraina Zmina, che si occupa della difesa dei diritti umani in Ucraina.

Hanno preso la parola due deputati ucraini Dar’ja Volodina e Serhij Aljeksjejev, che hanno ricordato le violazioni dei diritti umani compiute non solo dal regime bielorusso, ma anche da quello russo, richiamando l’attenzione sui crimini di guerra perpetrati dalla Federazione Russa, come la tortura e l’uccisione dei prigionieri di guerra ucraini e la deportazione dei bambini ucraini.

È stato quindi proiettato il video A Military Patriotic Club for Children, sulla militarizzazione dei bambini (è possibile vederlo all’interno della registrazione della cerimonia dal minuto 0:43). Si tratta di una testimonianza agghiacciante su come i bambini vengono indottrinati, abituati all’uso delle armi fin da piccoli. Olga Karach ha ricordato che a essere coinvolti in queste attività sono circa 18.000 bambini a partire dai 6 anni. I bambini imparano a sparare, ricevono un addestramento militare professionale e sono così privati della loro infanzia. Il video è una forma di propaganda, che esalta questa forma di educazione.

Della militarizzazione della gioventù in Russia aveva scritto per “Huffington Post Italia” Francesca Lazzarin, in più occasioni (Non solo Junarmija. Col “Grande cambiamento” Putin si fa i suoi giovani balilla; Il “militarpatriottismo” in Russia. Carri armati che sparano, ma non uccidono).

La rappresentante della Fondazione ha poi conferito la menzione d’onore all’associazione Zmina, fondata nel 2012, ringraziando Memorial Italia per averla proposta (nel video della cerimonia, dal minuto 1:07). Ha messo in risalto l’importanza dell’impegno di questa e altre associazioni per la società civile. Di Zmina sono ricordate, in particolare, l’azione in Crimea, lanciata nel 2014, per monitorare le violazioni dei diritti umani, e le attività nelle zone sotto occupazione russa, dove l’associazione si prodiga, insieme con altri, per documentare i crimini di guerra. Inoltre, è ricordato l’impegno per favorire lo sviluppo della democrazia in Ucraina. Viene poi letto un comunicato di Zmina.

L’associazione ricorda il fondatore Maksym Butkevyč, attualmente detenuto nelle carceri russe in seguito a un processo politico. Ricorda soprattutto la situazione terribile della Crimea, dove da 10 anni la popolazione vive di fatto sotto occupazione. 208 prigionieri politici della Crimea sono detenuti in Russia, per la maggior parte (125) tatari. L’associazione ricorda l’iniziativa Letters to Free Crimea, cui raccomanda di aderire.

Con l’invasione su vasta scala, l’attività di documentazione si è fatta più intensa. Zmina fa parte della Coalizione ucraina delle 5 del mattino, composta da 38 organizzazioni della società civile che documentano tutti i crimini di guerra secondo gli standard internazionali.

Zmina lavora anche sulla trasformazione democratica dell’Ucraina, per esempio promuovendo i diritti della comunità LGBTQIA+, premendo affinché l’Ucraina ratifichi lo Statuto di Roma, spingendo perché implementate le misure che servono perché l’Ucraina possa entrare a far parte dell’UE.

“Non importa quanti ostacoli troveremo lungo la strada, alla fine la giustizia trionferà
e i diritti di tutti saranno protetti, proprio come nel motto del Centro per i Diritti Umani Zmina”.

 

 

Nel numero 298 (dicembre 2023 – gennaio 2024) della rivista “Una città” è stata pubblicata un’intervista alla Presidente di Zmina, Tetjana Pechonchyk (Pečončyk) realizzata da Barbara Bertoncin e Bettina Foa, intitolata La coalizione delle 5 del mattino.

 

 

 

 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

25 aprile 2025. Ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo.

Oggi in Italia si celebra la liberazione dal fascismo, la fine dell’occupazione da parte di un regime violento e liberticida. Ogni anno si fa memoria di questo evento: una memoria complessa, allo stesso tempo individuale e collettiva, famigliare e pubblica. Eppure è sulla liberazione dal nazifascismo che poggiano le fondamenta del nostro stato democratico. Per la nostra associazione, che si occupa di memoria storica e diritti umani, è una festa importantissima. Lo è ancora di più dal 2014, e di più ancora dal 2022, da quando cioè l’Ucraina si oppone all’invasore e resiste agli attacchi criminali sferrati dal governo russo che non ha alcun rispetto per i diritti umani, che viola ogni accordo e non esita a manipolare la realtà a suo piacimento. Oggi ricordiamo le persone che 80 anni fa in Italia hanno sacrificato la propria vita per un’idea forte e concreta: la possibilità di scegliere. Oggi tutti i nomi tornano a casa, in chi li ricorda e ne porta avanti il messaggio. Per questo rivolgiamo un pensiero particolare a tutti i cittadini e le cittadine che resistono, in Ucraina, in Belarus, in Georgia e nei luoghi dove la vita umana viene calpestata in nome di ideologie criminali, e sosteniamo chi è nelle colonie penali della Federazione Russa per essersi opposto al regime dittatoriale che li ha ingiustamente incarcerati. Perché presto anche in tutti questi paesi si possa festeggiare il giorno della Liberazione. Nell’immagine il Museo storico della Liberazione di via Tasso a Roma.

Leggi

21 aprile 2025. La Comunità dei russi liberi dichiarata organizzazione non desiderata nella Federazione Russa.

Il 21 aprile 2025 la Procura generale della Federazione Russa ha dichiarato organizzazione non desiderata la Comunità dei russi liberi, composta di cittadini russi residenti in Italia che si oppongono alla guerra. Secondo la Procura generale, i membri dell’associazione “ritrasmettono attivamente le tesi della propaganda occidentale riguardanti la Russia”, organizzano “manifestazioni antirusse” e “attirano l’attenzione” degli italiani “sulle presunte sistematiche violazioni dei diritti e delle libertà dei cittadini in Russia”. Memorial Italia esprime la propria solidarietà ai membri della Comunità dei russi liberi, dichiarata organizzazione non desiderata dal regime putiniano. Condanniamo l’ennesimo provvedimento iniquo di un regime iniquo che colpisce chi cerca di opporsi alla guerra aiutando anche la popolazione civile ucraina.

Leggi

Pisa, aprile-maggio 2025. Ciclo di incontri “L’Europa orientale tra continuità e cambiamento”. 

Tra aprile e maggio 2025 Memorial Italia, in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, l’Associazione Mazziniana Italiana e la Domus Mazziniana, propone il ciclo di incontri L’Europa orientale tra continuità e cambiamento, ospitato a Pisa dalla Domus Mazziniana (via Massimo D’Azeglio 14). Pietro Finelli, direttore della Domus Mazziniana, e il nostro Andrea Borelli, sono i responsabili del progetto. L’iniziativa prevede tre incontri. Martedì 15 aprile i nostri Niccolò Pianciola e Alberto Masoero presentano Le trasformazioni della Russia putiniana. Stato, società, opposizione, ultima pubblicazione della collana storica curata da Memorial Italia per Viella Editrice. Registrazione della diretta on line: La trasformazione della Russia putiniana – YouTube. Martedì 29 aprile la co-autrice Maria Chiara Franceschelli e il nostro Massimo Tria discutono del volume La Russia che si ribella. Repressione e opposizione nel Paese di Putin, pubblicato da Altraəconomia. Martedì 13 maggio i nostri Giulia De Florio e Marco Puleri illustrano La guerra d’indipendenza ucraina. Come il conflitto ha cambiato il Paese (2014-2024), pubblicato da Editrice Morcelliana. Per i tre incontri è disponibile la diretta on line sui canali social della Domus Mazziniana: Facebook e YouTube.

Leggi