OVD-Info è un progetto non governativo per la difesa dei diritti umani che si occupa di fornire assistenza ai cittadini colpiti dalle persecuzioni politiche in Russia, offrendo consulenza giuridica, mantenendo viva l’attenzione sui processi politici, diffondendo informazioni.
Pubblichiamo qui la traduzione del comunicato che è stato rilasciato in relazione alla morte di Aleksej Naval’nyj.
Non è un decesso, è un assassinio. Comunicato di OVD-Info
16 febbraio 2024
Aleksej Naval’nyj è stato ucciso in prigione. L’amministrazione penitenziaria ha trasmesso la notizia e intende svolgere verifiche per stabilire la causa di morte; gli inquirenti hanno debitamente annunciato qualcosa di simile. Non ce n’è bisogno, quella causa è già nota.
Naval’nyj è stato assassinato; di questo assassinio pianificato e attuato metodicamente è responsabile lo stato russo, inclusi quegli stessi enti che ora cianciano di verifiche.
Nell’agosto del 2020 le forze di sicurezza hanno pianificato e attuato l’avvelenamento di Naval’nyj. Lo confermano numerose indagini giornalistiche, tra cui quelle svolte dallo stesso Naval’nyj. Ma è impossibile dimostrarlo nei tribunali russi, controllati dagli assassini. Tanto a che servirebbe? A ogni persona ragionevole bastano quei fatti incontrovertibili e già ampiamente noti.
Miracolosamente, però, Naval’nyj è sopravvissuto. Dopo le cure in Germania, benché non fosse ancora completamente guarito, è tornato in Russia. Lo hanno arrestato già all’arrivo e per tre anni lo hanno tenuto in condizioni di tortura, senza le cure e i controlli medici necessari. Si trovava praticamente in isolamento completo, senza contatti con la famiglia né gli avvocati, in una delle carceri più rigide, situata oltre il Circolo polare artico. In 37 mesi di detenzione Naval’nyj ha trascorso 296 giorni in cella di isolamento. In quelle condizioni, non occorrono avvelenamenti né metodi omidici basati sulla violenza: basta aspettare.
Questo non è un semplice assassinio: è un assassinio politico. L’arresto e la condanna di Naval’nyj, oltre a essere illegali, perseguivano chiaramente gli scopi politici del Cremlino. Siamo sicuri che l’assassinio, così come la sua natura politica, saranno dimostrati giuridicamente, nella maniera dovuta: a livello internazionale e anche in Russia, proprio in quella Meravigliosa Russia del Futuro in cui credeva Naval’nyj.
Questo non è un semplice assassinio politico: è un attentato alla speranza. Ma è in nostro potere impedire questo ultimo crimine contro Naval’nyj, e anche di fermare altri assassini politici in corso proprio ora.
Aleksej era straordinario per il coraggio, la tenacia e l’ottimismo. Per noi sarà sempre un esempio da seguire, una fonte di ispirazione che infonde speranza e non permette di lasciarsi cadere le braccia.
Terremo caro questo regalo.
Aleksej, grazie per tutto ciò che hai già fatto, e per tutto ciò che verrà ancora fatto in tuo nome e grazie a te!
Trasmettiamo le condoglianze più calorose alla famiglia di Aleksej Naval’nyj e a tutti i suoi colleghi.
(Traduzione di Luisa Doplicher)