Si è conclusa la nuova istruttoria per il caso di Oleg Orlov, co-presidente del Centro per i diritti umani Memorial e membro del direttivo della neoricostituita Associazione Internazionale Memorial: Orlov è chiamato nuovamente a rispondere come imputato.
Ricordiamo che a dicembre il Mosgorsud, Tribunale della città di Mosca, aveva annullato la sentenza emessa dal Tribunale distrettuale Golovinskij di Mosca, consistente in una multa di 150.000 rubli, e rinviato il caso alla procura. Il 29 dicembre il pubblico ministero Il’ja Savčenko ha emesso una disposizione in base alla quale Orlov è chiamato nuovamente a rispondere come imputato. L’articolo del Codice penale della Federazione Russa cui si fa riferimento è sempre lo stesso: il 280.3 p. 1 relativo al “vilipendio reiterato” dell’esercito per l’articolo Volevano il fascismo e l’hanno ottenuto, ma al caso sono state aggiunte circostanze aggravanti sotto forma di “motivi di incitamento all’odio e all’ostilità”.
Questa volta gli inquirenti sostengono che Orlov ha pubblicato l’articolo guidato da “ostilità ideologica contro i tradizionali valori morali, spirituali e patriottici russi” e dall’odio nei confronti del gruppo sociale costituito dai “militari delle Forze armate della Federazione Russa”. Le conclusioni degli inquirenti si basano sulla nuova perizia linguistica condotta da Marija Zueva, perito del Centro di criminologia del Ministero degli interni.