Nuova perizia linguistica per Oleg Orlov

Nuova perizia linguistica per Oleg Orlov, affidata all’Istituto di criminologia dell’FSB, Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa.

Nuova perizia linguistica per Oleg Orlov

Nuova perizia linguistica per Oleg Orlov, affidata all’Istituto di criminologia dell’FSB, Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa.

Ricordiamo che il 14 dicembre il Mosgorsud, Tribunale della città di Mosca, ha annullato la sentenza di primo grado nei confronti di Oleg Orlov, co-presidente del Centro per i diritti umani Memorial nonché membro del direttivo della neoricostituita associazione Memorial Internazionale, e ha rinviato il caso alla procura. Rimane in vigore la misura cautelare dell’obbligo di dimora.

Nel corso dell’udienza per il ricorso la procura ha accolto le richieste solo in parte e ha richiesto di annullare la sentenza e rinviare il caso al pubblico ministero: “Nella descrizione dell’atto criminoso l’organo inquirente non ha preso in considerazione il motivo della consumazione del reato, fatto che costituisce una violazione della normativa relativa al processo penale”.

La corte ha accolto la richiesta dell’accusa.

Sono passati meno di quindici giorni dall’udienza per il ricorso e il caso è già stato rinviato alla procura, nello specifico al pubblico ministero Il’ja Savčenko. Il 27 dicembre, Savčenko ha interrogato Orlov. L’interrogatorio è durato in tutto quindici minuti ed è consistito in una sola domanda: “Può chiarire a quale scopo ha scritto e pubblicato l’articolo intitolato ‘Volevano il fascismo e l’hanno ottenuto’?”. Gli inquirenti hanno inoltre comunicato a Orlov che sarà eseguita una nuova perizia linguistica, affidata all’Istituto di criminologia dell’FSB, Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa.

Nei mesi scorsi il processo penale contro Oleg Orlov era fondato sulle conclusioni della perizia linguistica redatta da Natal’ja Krjukova, insegnante di matematica, e Aleksandr Tarasov, traduttore, del Centro perizie socioculturali CSE, affiliato al governo. Il centro è noto per il suo coinvolgimento in procedimenti giudiziari di carattere politico.

Nel corso del processo di primo grado le conclusioni di Krjukova e Tarasov sono state criticate sia dalla difesa sia dagli esperti intervenuti che hanno rilevato il “bassissimo livello scientifico” della perizia. Ricordiamo che nel documento presentato sono stati individuati più di sessanta errori grammaticali, che i due esperti hanno citato il film “Guerre stellari” e che hanno copiato parte del testo da siti web generalmente utilizzati dagli studenti.

Il commento di Oleg Orlov:

“Per un verso in tribunale la sentenza non stava in piedi. Abbiamo dimostrato che non era legittima né basata sulle norme del diritto. E l’accusa non è stata in grado di opporre niente. Quindi per noi è una vittoria. Ma per un altro verso uno stato repressivo non può ammettere la propria sconfitta. Quindi ha deciso di annullare il risultato. È come se l’arbitro dichiarasse sospesa una partita in cui si sta vincendo dieci a zero. Adesso il caso è stato rinviato alla procura, da dove passerà alla commissione investigativa. Lì escogiteranno qualcosa che non sia troppo rozzo, ma che come prima non corrisponderà alla verità. E cercheranno di concludere velocemente il processo. Senza trasparenza. E di pronunciare una sentenza di condanna”.

Oleg Orlov. Fonte: profilo FB di Oleg Orlov

 

 

 

 

 

 

 

 

29.12.2023

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Pubblichiamo la traduzione dell’articolo ‘Mom, I’m probably going to die soon’: Russian teenager in prison for anti-Putin flyers says cellmate brutally beat him della testata giornalistica indipendente russa Meduza. L’immagine è tratta dal canale Telegram dedicato al sostegno per Arsenij Turbin: Svobodu Arseniju! (Libertà per Arsenij!). In una recente lettera Arsenij Turbin, sedicenne russo condannato a scontare cinque anni in un carcere minorile con l’accusa di terrorismo, ha raccontato alla madre di avere subito abusi fisici e psicologici durante la detenzione. I sostenitori di Turbin, che hanno pubblicato un estratto della sua lettera su Telegram, sospettano che oltre ad aggredirlo, i compagni di cella gli stiano rubando il cibo. Ecco cosa sappiamo. Arsenij Turbin è stato condannato a cinque anni di carcere minorile nel giugno 2024, quando aveva ancora 15 anni. Secondo gli inquirenti governativi, nell’estate del 2023 Arsenij si era unito alla legione Libertà per la Russia, un’unità filoucraina composta da cittadini russi e, su loro preciso ordine aveva iniziato a distribuire volantini che criticavano Vladimir Putin. Turbin dichiara di non essersi mai unito alla legione e di avere distribuito i volantini di sua iniziativa. Il Centro per i diritti umani Memorial ha dichiarato Turbin prigioniero politico. Al momento Turbin si trova in detenzione preventiva in attesa dell’appello contro la sua condanna. Nell’estratto di una lettera inviata a sua madre pubblicato lunedì (1 ottobre) nel gruppo Telegram Svobodu Arseniju! (Libertà per Arsenij!), l’adolescente scrive che un compagno di cella di nome Azizbek lo ha picchiato più volte. “Questa sera, dopo le 18:00, uno dei miei compagni di cella mi ha dato due pugni in testa mentre ero a letto”, ha scritto. “La situazione è davvero difficile, brutta davvero. Azizbek mi ha colpito e poi ha detto che stanotte mi inc***. Sarà una lunga nottata. Ma resisterò.” Turbin scrive anche che in carcere lo hanno catalogato come “incline al terrorismo” per il reato che gli contestano (“partecipazione a organizzazione terroristica”). In un post su Telegram i sostenitori di Turbin hanno ipotizzato che i suoi compagni di cella gli stessero rubando il cibo: nelle sue lettere chiedeva sempre alla madre pacchi di viveri, mentre questa volta le ha scritto che non ne aveva bisogno. La madre di Turbin, Irina Turbina, martedì ha riferito a Mediazona che il figlio è stato messo in isolamento dal 23 al 30 settembre. Dalla direzione della prigione le hanno detto che era dovuto a una “lite” tra Turbin e i suoi compagni di cella e che tutti e quattro i prigionieri coinvolti erano stati puniti con l’isolamento. Irina Turbina ha anche detto che il personale del carcere non le ha permesso di parlare con Arsenij al telefono e che l’ultima volta che hanno parlato è stata a inizio settembre. La madre ha raccontato l’ultimo incontro con suo figlio al sito Ponjatno.Media: “Quando sono andata a trovarlo l’11 settembre non l’ho riconosciuto. Non era mai particolarmente allegro neanche le volte precedenti che l’ho visto, certo, ma almeno aveva ancora speranza, era ottimista: aspettava l’appello e credeva che qualcosa di buono l’avremmo ottenuto. L’11 settembre, invece, Arsenij aveva le lacrime agli occhi. Mi ha detto: ‘Mamma, ti prego, fai tutto il possibile, tirami fuori di qui. Sto davvero, davvero male qui’.” “Mamma, probabilmente morirò presto”, ha continuato a riferire la madre, citando il figlio. Ha poi detto di avere inoltrato la lettera a Eva Merkačeva, membro del Consiglio presidenziale russo per i diritti umani, chiedendole di intervenire. Secondo le informazioni di Mediazona, ad Arsenij è stato finalmente permesso di parlare con sua madre al telefono l’8 ottobre. Le avrebbe detto che il suo aggressore era stato trasferito in un’altra cella il giorno prima e che si trovava bene con gli altri compagni di cella. Aggiornamento del 20 ottobre dal canale Telegram Svobodu Arseniju!: “Questa settimana Arsenij non ha mai telefonato”. La madre riferisce di averlo sentito l’ultima volta l’8 ottobre scorso. 25 ottobre 2024

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