Un esempio di ritorno al terrore staliniano. Lettera aperta di “Novaja Gazeta”: “Libertà per Kara Murza”

"Chiediamo con decisione che le autorità russe, le forze dell'ordine e i giudici ritrovino la strada della giustizia. Che perseguano assassini e criminali, e non quei cittadini onesti e responsabili che osano pensare e dire la verità. E che fermino questa nuova deriva della Russia verso lo stalinismo e il totalitarismo".


11 aprile 2023 
Aggiornato alle 12:35


Giornalisti e attivisti russi per i diritti umani chiedono l’immediata cessazione della politica di terrore contro i cittadini e il rilascio di Vladimir Kara-Murza. Il testo originale si trova qui. La traduzione italiana della lettera è di Claudia Zonghetti.


Vladimir Kara-Murza (foto a mezzo busto)
Foto tratta dal profilo Facebook di Vladimir Kara-Murza



Il pubblico ministero ha chiesto 25 anni di detenzione per Vladimir Kara-Murza, politico attualmente in carcere per una lunga serie di accuse infondate.


Vladimir Kara-Murza è un patriota nel senso vero del termine, e fin dai primi giorni di guerra si è espresso più volte contro l’aggressione russa che ha causato tragedie senza fine al popolo ucraino, fagocitando anche le vite dei soldati russi e dei nostri concittadini mobilitati. In Russia, però, ora come ora dichiarare di volere la pace e la fine della guerra è un reato penale.


In aggiunta all’accusa suddetta – antigiuridica e vergognosa – Kara-Murza ne ha anche una seconda per alto tradimento. Avrebbe tradito il suo paese, insiste il procuratore, intervenendo nei forum internazionali con parole di condanna per la guerra e parlando delle persecuzioni di cui sono vittime gli oppositori nella Russia di Putin. Parole e opinioni che il procuratore ha paragonato, per gravità, a un omicidio con fior di aggravanti.


Per quanto ha detto contro la guerra, Kara-Murza è in carcere e in attesa di una condanna verosimilmente mostruosa quanto a ferocia – l’ergastolo, di fatto. Nel frattempo è sopravvissuto a due attentati alla sua vita: hanno provato ad avvelenarlo due volte. Fortunatamente falliti, i due avvelenamenti hanno comunque inferto un duro colpo alla sua salute. Ciò non di meno, malgrado i medici del carcere – persino loro! -abbiano messo nero su bianco una diagnosi grave e progressiva (polineuropatia con minaccia di paralisi agli arti inferiori) e nonostante la diagnosi in questione sia nell’elenco delle malattie che dovrebbero esentarlo da una pena detentiva, il giudice continua a non revocare la sua detenzione nella struttura attuale, in cui Kara-Murza non ha modo di ottenere cure adeguate.


È nostra precisa convinzione che tutte le accuse mosse a Vladimir Kara-Murza abbiano un fondamento politico, e che quella di alto tradimento sia di un cinismo inaudito, essendo stato proprio lui, Vladimir Kara-Murza, a dimostrare ai politici dei Paesi occidentali che la colpa delle azioni repressive dello Stato russo e della sua politica di aggressione non è dell’ “intero Paese”, ma di singoli individui.


Le accuse – completamente infondate – e la condanna richiesta sono un esempio lampante di come la Russia di oggi sia tornata alle pratiche del terrore staliniano. Nel secolo scorso le misure repressive contro gli oppositori e il proprio popolo sono costate alla Russia diverse centinaia di migliaia di vite. Anche allora, il terrore staliniano era iniziato con i processi-farsa contro gli oppositori politici e i dissidenti, finendo poi con le fucilazioni di massa e le incarcerazioni di cittadini comuni, ivi compresi coloro che avevano accolto con entusiasmo i primi processi-farsa e avevano collaborato a istituirli.


Chiediamo con decisione che le autorità russe, le forze dell’ordine e i giudici ritrovino la strada della giustizia. Che perseguano assassini e criminali, e non quei cittadini onesti e responsabili che osano pensare e dire la verità. E che fermino questa nuova deriva della Russia verso lo stalinismo e il totalitarismo.

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