Una petizione in solidarietà con Memorial

All'interno del testo il link alla petizione in difesa di Memorial.

Vi ricordiamo che potete ancora firmare la petizione a favore di Memorial che trovate a questo link.

L’11 novembre 2021 è stato reso noto che l’Ufficio del Procuratore Generale della Federazione Russa ha intentato una causa amministrativa presso la Corte Suprema della Federazione Russa per liquidare le organizzazioni non governative dell’associazione “Memorial Internazionale”, precedentemente riconosciute come agenti stranieri. Il Procuratore della città di Mosca ha analogamente intentato una causa presso il tribunale di Mosca per liquidare il Centro per la difesa dei diritti “Memorial”.

Si è così aperta una discussione pubblica su come la società civile possa concretamente opporsi agli attacchi rivolti contro chi difende la propria storia, la memoria, la ragion d’essere, i diritti e le libertà dei cittadini nell’attuale realtà di palese repressione politica da parte dello Stato russo. Consolidare un’opinione pubblica di protesta sotto forma di petizione è un compito importante e può diventare parte di una campagna pubblica per tutelare i difensori dei diritti che lavorano legalmente in queste organizzazioni nell’interesse del passato, del presente e del futuro dei cittadini russi.

Il gruppo di ONG no profit Memorial, che è nato e si è sviluppato grazie alle idee e al lavoro di Andrej Dmitrievič Sacharov, il più grande difensore dei diritti umani e figura di spicco della Russia, è fondamentale nella moderna comunità russa per la difesa dei diritti umani e nella società russa nel suo insieme. La sua eliminazione può comportare la chiusura di importantissimi progetti storico-educativi dedicati alla difesa dei diritti umani, come, ad esempio, OVD-Info, un progetto informativo sui diritti umani per aiutare i cittadini che hanno subito persecuzioni da parte dello Stato per ragioni politiche. L’eliminazione di enti legalmente costituiti e strutture organizzative potrebbe non distruggere del tutto, ma di certo limitare in modo significativo l’attività di storici, educatori, giornalisti e difensori dei diritti umani che lavorano nell’interesse della società civile russa, per la difesa della memoria storica, dei diritti, delle libertà e degli interessi legittimi dei semplici cittadini russi. Tutti elementi questi, che stanno entrando attivamente, nella realtà attuale, in contraddizione con i reali interessi dello Stato russo, che, in realtà, sono gli interessi di quei pochi cittadini che detengono il potere nella Federazione Russa.

Potete trovare informazioni sui progetti culturali-educativi e sui diritti umani di Memorial a questo link di Wikipedia o nei siti delle organizzazioni che sono al momento messe sotto accusa dagli organi della Procura. Vi sollecitiamo a sostenere questa campagna pubblica in loro difesa.

Per la petizione è stato creato un link –http://www.change.org/memorial – che potete condividere con amici e con quanti condividono questi ideali. La petizione è già disponibile in russo, inglese, francese, ucraino, ceco, spagnolo.

Giù le mani da “Memorial”! Fermiamo l’eliminazione di queste organizzazioni non governative fondamentali per la  Russia!!!

Firmate, cortesemente, anche la petizione OVD-info a questa collegata, con la richiesta di cancellare la legge sugli “agenti stranieri” “Pretendiamo l’abrogazione delle leggi sugli “agenti stranieri” che ha già raccolto circa 250.000 firme.

(Attenzione, potete promuovere la petizione con piccole donazioni, ma sappiate che non andranno ad attivisti o organizzatori di campagne pubbliche, ma saranno destinati solo alla promozione di queste petizioni su Change.org. Forse potrebbe essere donare direttamente a sostegno delle campagne pubbliche OVD-Info, “Memorial Internazionale“, “Centro Memorial sui diritti umani ” o altri “agenti stranieri” tramite l’interfaccia sui loro siti web.

In ogni caso, agite consapevolmente e a vostra discrezione. Infine, se avete in mente o volete portare avanti idee costruttive per la campagna pubblica in difesa di Memorial, potete scrivermi a: dinarspbru@gmail.com o trovarmi nei social network cercando il nickname @DinarSpbRu).

 

#Мемориал #МыМемориал #Memorial #MeMemorial

 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria.

Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria di Irina Flige. A cura di Andrea Gullotta con traduzione di Giulia De Florio (Stilo Editrice, 2022). Il protagonista del libro di Irina Flige è Sandormoch (Carelia), la radura boschiva in cui, negli anni Novanta, Veniamin Iofe, Irina Flige e Jurij Dmitriev scoprirono la fossa comune dove era stata sepolta un’intera tradotta di detenuti del primo lager sovietico, sulle isole Solovki. Sandormoch è un luogo chiave per comprendere il ruolo della memoria storica nella Russia contemporanea e la battaglia ingaggiata dagli attivisti e storici indipendenti contro l’ideologia ufficiale. La scoperta di questa fossa comune e la creazione del cimitero commemorativo sono soltanto due “atti” della tragedia che ruota intorno a Sandormoch e che ha portato all’arresto e alla condanna di Jurij Dmitriev, attualmente detenuto in una colonia penale. Nella peculiare e coinvolgente narrazione di Flige, adatta anche a un pubblico di non specialisti, la memoria si fa vivo organismo, soggetto a interpretazioni, manipolazioni, cancellazioni e riscritture. Il trauma del Gulag si delinea così come il terreno di scontro tra uno Stato autoritario e repressivo e l’individuo libero che vuole conoscere la verità e custodire la memoria del passato. Irina Anatol’evna Flige (1960), attivista per i diritti civili e ricercatrice, collabora da anni con antropologi e storici per condurre ricerche legate alla scoperta e preservazione dei luoghi della memoria del periodo staliniano. Nel 1988 entra a far parte di Memorial, associazione all’epoca non ancora ufficialmente registrata. Ne diventa collaboratrice nel 1991 e dal 2002 ricopre la carica di direttrice di Memorial San Pietroburgo.

Leggi

Proteggi le mie parole

Proteggi le mie parole. A cura di Sergej Bondarenko e Giulia De Florio con prefazione di Marcello Flores (Edizioni E/O, 2022). «Due membri di Memorial (l’associazione insignita nel 2022 del Premio Nobel per la Pace) – Sergej Bondarenko, dell’organizzazione russa, e Giulia De Florio, di Memorial Italia (sorta nel 2004) – ci presentano una testimonianza originale e inedita che getta una luce inquietante, ma anche di grande interesse, sul carattere repressivo dello Stato russo, prima e dopo il 24 febbraio 2022, data d’inizio della guerra d’aggressione all’Ucraina. La raccolta che viene presentata comprende le ‘ultime dichiarazioni’ rese in tribunale da persone accusate di vari e diversi reati, tutti attinenti, però, alla critica del potere e alla richiesta di poter manifestare ed esprimere liberamente le proprie opinioni» L’idea del volume nasce da una semplice constatazione: in Russia, negli ultimi vent’anni, corrispondenti al governo di Vladimir Putin, il numero di processi giudiziari è aumentato in maniera preoccupante e significativa. Artisti, giornalisti, studenti, attivisti (uomini e donne) hanno dovuto affrontare e continuano a subire processi ingiusti o fabbricati ad hoc per aver manifestato idee contrarie a quelle del governo in carica. Tali processi, quasi sempre, sfociano in multe salate o, peggio ancora, in condanne e lunghe detenzioni nelle prigioni e colonie penali sparse nel territorio della Federazione Russa. Secondo il sistema giudiziario russo agli imputati è concessa un’“ultima dichiarazione” (poslednee slovo), la possibilità di prendere la parola per sostenere la propria innocenza o corroborare la linea difensiva scelta dall’avvocato/a. Molte tra le persone costrette a pronunciare la propria “ultima dichiarazione” l’hanno trasformata in un atto sì processuale, ma ad alto tasso di letterarietà: per qualcuno essa è diventata la denuncia finale dei crimini del governo russo liberticida, per altri la possibilità di spostare la discussione su un piano esistenziale e non soltanto politico. Il volume presenta 25 testi di prigionieri politici, tutti pronunciati tra il 2017 e il 2022. Sono discorsi molto diversi tra loro e sono la testimonianza di una Russia che, ormai chiusa in un velo di oscurantismo e repressione, resiste e lotta, e fa sentire forte l’eco di una parola che vuole rompere il silenzio della violenza di Stato. Traduzioni di Ester Castelli, Luisa Doplicher, Axel Fruxi, Andrea Gullotta, Sara Polidoro, Francesca Stefanelli, Claudia Zonghetti.

Leggi

Queer Transnationalities. Towards a History of LGBTQ+ Rights in the Post-Soviet Space.

Queer Transnationalities. Towards a History of LGBTQ+ Rights in the Post-Soviet Space. A cura di Simone Attilio Bellezza e Elena Dundovich (Pisa University Press, 2023). Il volume è disponibile gratuitamente in versione e-book. With the end of Soviet persecutions in 1991, LGBTQ+ communities have experienced a period of development even though post-Soviet societies have only partially shown greater tolerance toward sexual and gender minorities. The transnational interaction between Western activism and post-Soviet communities has led to the emergence of new feelings of gender, sexual, and national belonging. This volume presents research by experts in queer studies who study how the struggle for sexual and gender minority rights has intersected with the construction of political, social, and cultural belongings  over the past three decades.

Leggi