Libertà per Jurij Dmitriev | Firma l'appello

Chiediamo che Dmitriev venga subito rilasciato e messo in condizione di proseguire il suo fondamentale lavoro di ricerca e sociale sulla storia e sulla memoria delle vittime del gulag.

Chi è Jurij Dmitriev

Jurij Dmitriev è uno storico russo, specialista della storia del gulag. A partire dagli anni ottanta, Dmitriev ha lavorato sulla storia del Gulag nella sua nativa Carelia.

La sua attività scientifica, in particolar modo quella relativa al Canale Mar Baltico-Mar Bianco, costruito negli anni 1931-33 utilizzando principalmente il lavoro forzato dei prigionieri dei campi sovietici e costato migliaia di vite, è di inestimabile qualità e valore. Jurij Dmitriev non si è solo limitato alla ricerca storica, compilando numerosi martirologi contenenti i nomi di migliaia di vittime dei campi sovietici in Carelia e producendo pubblicazioni basate su materiali d’archivio, ma è andato oltre, lanciandosi in ricerche archeologiche sul campo per trovare i luoghi di sepoltura di molte vittime dei gulag. È così che, assieme a Veniamin Iofe e Irina Flige, Dmitriev ha scoperto nel 1997 Sandormoch, un luogo nascosto nel fitto delle foreste della Carelia, dove circa settemila vittime del Grande Terrore staliniano sono state fucilate e seppellite tra il 1937 e il 1938. Nello stesso anno Dmitriev ha scoperto (assieme all’aiuto di Ivan e Sergej Čugunkov) un altro luogo di sepoltura in Carelia, Krasnyj Bor, dove sono seppellite un migliaio di vittime. Grazie al suo lavoro di ricerca, tutte le 1297 vittime di Krasnyj Bor sono state identificate, caso raro nella storia del Gulag.

Dmitriev ha proseguito la sua attività di ricerca, accompagnandola a quella sociale, diventando una delle figure più importanti nel lavoro di preservazione della memoria delle vittime dei gulag, soprattutto in occasione delle giornate della memoria organizzate ogni anno a Sandormoch (il 5 agosto) e Krasnyj Bor (il 30 ottobre).

L’arresto, il processo, l’assoluzione e il nuovo processo

Il 13 dicembre 2016 Jurij Dmitriev è stato arrestato e accusato di produzione di materiale pedopornografico. Dmitriev è stato assolto con formula piena dalle accuse di pedofilia il 5 aprile 2018, dopo le numerose testimonianze a suo favore, sia dei testimoni chiamati dalla difesa, sia degli esperti chiamati a intervenire, che hanno stabilito senza ombra di dubbio l’innocenza dello storico riguardo all’accusa di aver prodotto materiale pornografico, l’assenza di tendenze pedofile in Dmitriev e la sua totale integrità mentale.

Nel giugno 2018 la Corte Suprema della Carelia ha annullato il verdetto e ordinato un secondo processo. Dmitriev è stato nuovamente arrestato ed è attualmente in carcere in attesa di giudizio. Rischia una condanna fino a 15 anni in una colonia penale.

La guerra di memoria sul gulag

Il Gulag e la figura di Stalin sono oggi al centro di una “guerra di memoria” in Russia, in cui il passato torna ad agitare il presente. Anche l’identità delle vittime di Sandormoch viene oggi messa in discussione. L’arresto di Dmitriev e il processo a suo carico sono diventate un caso pubblico in Russia, scatenando l’indignazione di molti cittadini, che hanno avviato una campagna in suo favore. Per chiunque volesse saperne di più, il sito https://dmitrievaffair.com contiene numerosi materiali in inglese sul caso.

Appello e petizione

Con questa lettera ci uniamo alle voci di centinaia di intellettuali, attivisti e cittadini russi nell’esprimere il nostro pieno sostegno per Jurij Dmitriev e per tutti i mediatori di memoria colpiti da arresti e altri atti intimidatori.

Chiediamo che Dmitriev venga subito rilasciato e messo in condizione di proseguire il suo fondamentale lavoro di ricerca e sociale sulla storia e sulla memoria delle vittime del gulag.

Chiediamo che sia garantita la libertà accademica a Dmitriev e a tutti i ricercatori e ONG impegnati nella ricerca sulle repressioni sovietiche e nella preservazione della memoria delle vittime.

Firmatari

Per firmare la petizione, si prega di inviare la propria adesione all’indirizzo email freedmitriev@gmail.com indicando titolo, nome, cognome, professione e organizzazione

Esempio: Dott. Giulio Bianchi, Ricercatore in Storia, Università di x

 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Bologna, 2 febbraio 2025. “Disarmiamo la disinformazione”.

Memorial Italia aderisce alla manifestazione Disarmiamo la disinformazione che si svolgerà domenica 2 febbraio 2025 alle 15:00 in piazza VIII agosto a Bologna. Condividiamo il comunicato firmato dalla Rete Associazioni ucraine, promotrice della manifestazione. Disinformazione e democrazia: quando la manipolazione della libertà di parola minaccia la società e i valori democratici.  “Disarmiamo la disinformazione. La verità per la libertà.” Viviamo in un’epoca in cui la disinformazione non è più un fenomeno marginale, ma una strategia che minaccia le fondamenta delle società democratiche.  La libertà di parola, principio cardine di ogni Stato democratico, viene manipolata e trasformata in uno strumento che mina dall’interno i valori stessi che intende proteggere. La Federazione Russa sta destinando ingenti risorse al potenziamento delle sue attività di propaganda e disinformazione. Purtroppo stiamo già osservando i risultati di queste azioni anche in Italia, dove si registra un preoccupante aumento di eventi e iniziative riconducibili a tale fenomeno. In occasione della manifestazione del 2 febbraio 2025 che si terrà a Bologna, dalle ore 15:00 in piazza VIII Agosto, affronteremo una delle sfide più importanti per il futuro della pace e della democrazia in Europa: la lotta contro la disinformazione. Oggi ciò che scegliamo di credere e il modo in cui ci informiamo non solo determinano il destino delle nostre società, ma influenzano anche la possibilità di vivere in una comunità prospera e coesa. La propaganda, orchestrata dal governo della Federazione Russa, non si ferma ai confini nazionali: infiltrandosi nel dibattito pubblico italiano, sovverte i principi della libertà di espressione e i valori democratici su cui si basa la nostra società. La disinformazione è un attacco alla verità stessa e alla capacità di discernere consapevolmente la realtà dall’inganno, cambiando la nostra percezione: ciò che è giusto diventa confuso mentre ciò che è sbagliato viene normalizzato. Questa ambiguità paralizza la società e indebolisce le sue difese contro i pericoli reali. Oggi più che mai diventa fondamentale la capacità di informarsi e di cercare le fonti veritiere. Non possiamo più permettere che la propaganda soffochi il pensiero critico e ci privi della capacità di prendere decisioni giuste per il futuro nostro e dei nostri figli. La manifestazione sarà non solo un momento di riflessione, ma anche di azione. Vogliamo denunciare le strategie che mirano a distruggere la democrazia dall’interno e affermare il valore della verità e della responsabilità individuale, necessario per salvaguardare i principi forgiati in Europa per proteggere la pace dopo la Seconda guerra mondiale.  La disinformazione è una forza invisibile, ma potente. Unitevi a noi per disarmarla con l’informazione corretta e l’educazione al pensiero critico.

Leggi

Putin storico in capo

Putin storico in capo.A cura di Nicolas Werth con prefazione di Andrea Gullotta (Einaudi, 2023). Il 24 febbraio 2022 l’opinione mondiale ascolta con stupore il discorso di Vladimir Putin che giustifica l’invasione dell’Ucraina, con il pretesto di far cessare un “genocidio” compiuto da un regime che bisogna “denazificare”. Questa straordinaria falsificazione della storia si inscrive nell’orientamento della grande narrazione nazionale costruita nel corso degli ultimi vent’anni da Putin e di cui Memorial ha fatto le spese nel 2021. Questa narrazione, esaltando la grandeur di una “Russia eterna” di fronte a un Occidente aggressivo e decadente, non ammette nessuna contestazione per servire gli interessi geopolitici di un regime dittatoriale e risponde alle aspettative di una società disorientata in seguito al crollo del sistema sovietico. Nicolas Werth, storico e presidente di Memorial France, chiarisce le origini di tale distorsione dei fatti storici e il modo in cui è stata messa in opera per legittimare la prima guerra del XXI secolo sul continente europeo. La prefazione di Andrea Gullotta, vicepresidente di Memorial Italia, permette di aggiungere il punto di vista italiano dell’associazione creata a Mosca negli anni Ottanta.

Leggi