di Marta Craveri e Anne-Marie Losonczy
Editore: Belin
304 pagine
24,90 €
ISBN : 978-2-410-00353-6
Nel 1939, l’Urss annette una parte dell’Europa centrale e orientale. Durante il decennio successivo, un milione di tedeschi, bielorussi, estoni, lettoni, lituani, polacchi, ungheresi, ucraini – intere famiglie – vengono arrestati. Tra questi, numerosi sono gli ebrei. Gli uomini sono mandati nei campi di lavoro, le donne, i bambini e i più anziani sono deportati in villaggi del Grande Nord sovietico, in Siberia o nelle steppe del Kazakistan.
In un racconto sconvolgente, Marta Craveri e Anne Marie Losonczy ricostruiscono questa faccia della storia del gulag a lungo ignorata e danno la parola ai testimoni che al momento della deportazione erano ancora bambini o adolescenti. La violenza, la paura, il pericolo, la lotta per la sopravvivenza sono stati per decenni la quotidianità di questi giovani, senza tuttavia cancellare le gioie dell’infanzia, i legami d’amicizia, la curiosità. Una volta liberati, a partire dalla metà degli anni 1950, a volte molto più tardi, tornando alla loro terra natale divenuta straniera, questi adulti dall’infanzia derubata hanno dovuto ricostruire una vita, un’identità. Essi hanno saputo affrontare il sospetto e il silenzio legati a questi crimini che ancora non riescono a trovare un posto nella memoria collettiva europea.