S-ibernati. Parole in viaggio nel gelo della Siberia di Daniele Castiglioni

Da Vorkuta, storica capitale del GULag alla taigà gelata della Buryatia nord-orientale.

S-ibernati
Parole in viaggio nel gelo della Siberia
Daniele Castiglioni
2015

“S-ibernati” raccoglie due esperienze di viaggio in luoghi e contesti differenti, accomunati dalle gelide temperature. Si inizia con un viaggio a Vorkuta, storica capitale del GULag e del carbone. Una città in bilico tra i terribili ricordi del passato e un incerto avvenire, legato alle risorse naturali della zona. La vita 150 chilometri a nord del circolo polare, tra memoria storica, difficoltà quotidiane e speranze per un futuro migliore. Si parte in treno da Mosca per giungere ai confini della Russia europea, fino alla tundra spoglia e gelata, dove un numero imprecisato di croci spicca tra gli arbusti neri e la neve dura di fine ottobre. Il vento artico sferza il volto di quanti si avventurano lungo la strada circolare che abbraccia Vorkuta, collegando le miniere di carbone, le cui ciminiere fumanti sembrano essere l’unico sussulto all’uniformità piatta e silenziosa del paesaggio.
Si prosegue con un’esperienza invernale nella taigà gelata della Buryatia nord-orientale. Partendo da Novyj Uoyan, piccolo centro sulla ferrovia Bajkal-Amur, ci si addentra sempre di più nella foresta: in fuoristrada, con le motoslitte, le renne ed infine solo con i propri piedi. Un viaggio alla scoperta della vita quotidiana dei cacciatori locali, che conducono una vita dura, scandita dai ritmi della natura e da regole millenarie, alla ricerca delle pelli di zibellino, l’oro nero necessario al sostentamento delle famiglie. Cacciare per vivere, secondo le tradizioni degli Evenki, in posti tanto belli quanto isolati e spietati, in cui il silenzio, il gelo, la solitudine impongono delle riflessioni inderogabili sul rapporto tra uomo, natura e società.

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“Mamma, probabilmente morirò presto”: adolescente russo in carcere per volantini anti-Putin riferisce di essere stato brutalmente picchiato da un compagno di cella.

Pubblichiamo la traduzione dell’articolo ‘Mom, I’m probably going to die soon’: Russian teenager in prison for anti-Putin flyers says cellmate brutally beat him della testata giornalistica indipendente russa Meduza. L’immagine è tratta dal canale Telegram dedicato al sostegno per Arsenij Turbin: Svobodu Arseniju! (Libertà per Arsenij!). In una recente lettera Arsenij Turbin, sedicenne russo condannato a scontare cinque anni in un carcere minorile con l’accusa di terrorismo, ha raccontato alla madre di avere subito abusi fisici e psicologici durante la detenzione. I sostenitori di Turbin, che hanno pubblicato un estratto della sua lettera su Telegram, sospettano che oltre ad aggredirlo, i compagni di cella gli stiano rubando il cibo. Ecco cosa sappiamo. Arsenij Turbin è stato condannato a cinque anni di carcere minorile nel giugno 2024, quando aveva ancora 15 anni. Secondo gli inquirenti governativi, nell’estate del 2023 Arsenij si era unito alla legione Libertà per la Russia, un’unità filoucraina composta da cittadini russi e, su loro preciso ordine aveva iniziato a distribuire volantini che criticavano Vladimir Putin. Turbin dichiara di non essersi mai unito alla legione e di avere distribuito i volantini di sua iniziativa. Il Centro per i diritti umani Memorial ha dichiarato Turbin prigioniero politico. Al momento Turbin si trova in detenzione preventiva in attesa dell’appello contro la sua condanna. Nell’estratto di una lettera inviata a sua madre pubblicato lunedì (1 ottobre) nel gruppo Telegram Svobodu Arseniju! (Libertà per Arsenij!), l’adolescente scrive che un compagno di cella di nome Azizbek lo ha picchiato più volte. “Questa sera, dopo le 18:00, uno dei miei compagni di cella mi ha dato due pugni in testa mentre ero a letto”, ha scritto. “La situazione è davvero difficile, brutta davvero. Azizbek mi ha colpito e poi ha detto che stanotte mi inc***. Sarà una lunga nottata. Ma resisterò.” Turbin scrive anche che in carcere lo hanno catalogato come “incline al terrorismo” per il reato che gli contestano (“partecipazione a organizzazione terroristica”). In un post su Telegram i sostenitori di Turbin hanno ipotizzato che i suoi compagni di cella gli stessero rubando il cibo: nelle sue lettere chiedeva sempre alla madre pacchi di viveri, mentre questa volta le ha scritto che non ne aveva bisogno. La madre di Turbin, Irina Turbina, martedì ha riferito a Mediazona che il figlio è stato messo in isolamento dal 23 al 30 settembre. Dalla direzione della prigione le hanno detto che era dovuto a una “lite” tra Turbin e i suoi compagni di cella e che tutti e quattro i prigionieri coinvolti erano stati puniti con l’isolamento. Irina Turbina ha anche detto che il personale del carcere non le ha permesso di parlare con Arsenij al telefono e che l’ultima volta che hanno parlato è stata a inizio settembre. La madre ha raccontato l’ultimo incontro con suo figlio al sito Ponjatno.Media: “Quando sono andata a trovarlo l’11 settembre non l’ho riconosciuto. Non era mai particolarmente allegro neanche le volte precedenti che l’ho visto, certo, ma almeno aveva ancora speranza, era ottimista: aspettava l’appello e credeva che qualcosa di buono l’avremmo ottenuto. L’11 settembre, invece, Arsenij aveva le lacrime agli occhi. Mi ha detto: ‘Mamma, ti prego, fai tutto il possibile, tirami fuori di qui. Sto davvero, davvero male qui’.” “Mamma, probabilmente morirò presto”, ha continuato a riferire la madre, citando il figlio. Ha poi detto di avere inoltrato la lettera a Eva Merkačeva, membro del Consiglio presidenziale russo per i diritti umani, chiedendole di intervenire. Secondo le informazioni di Mediazona, ad Arsenij è stato finalmente permesso di parlare con sua madre al telefono l’8 ottobre. Le avrebbe detto che il suo aggressore era stato trasferito in un’altra cella il giorno prima e che si trovava bene con gli altri compagni di cella. Aggiornamento del 20 ottobre dal canale Telegram Svobodu Arseniju!: “Questa settimana Arsenij non ha mai telefonato”. La madre riferisce di averlo sentito l’ultima volta l’8 ottobre scorso. 25 ottobre 2024

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