Bookcity Milano 2015

Tre incontri da non perdere.

23 ottobre | Museo del Risorgimento ore 14.30

Dalle carceri zariste al Majdan: miti e simboli romantici nell’Ucraina di oggi
Con Maria Grazia Bartolini, Giovanna Brogi, Liana Goletiani, Marco Puleri
Un gigantesco ritratto del poeta romantico ucraino ha dominato la piazza della rivolta del 2013-2014. Capire la poetica e la pittura di Ševčenko spiega perché la “rivoluzione della dignità” del Majdan ha riconosciuto oggi le sue radici nei principi che ispirarono il poeta ottocentesco: il mito dei cosacchi e il sogno millenaristico della rinascita della nazione, la libertà individuale e di ogni popolo, la satira dirompente e la rivolta contro ogni sopraffazione politica e ideologica sono divenuti fondamento della dignità di una rivoluzione della società civica nel XXI secolo.

Giovanna Brogi, Oxana Pachlovska, Taras Ševčenko, Dalle carceri zariste al pantheon ucraino, Le Monnier Università, Milano 2015

 

23 ottobre | Museo del Risorgimento ore 16.30

Perché è così difficile raccontare la rivoluzione?
Con Maurizia Calusio, Ornella Discacciati, Maria Candida Ghidini, Alessandro Vitale
La narrativa russa dei primi anni post-rivoluzionari appare riluttante ad affrontare il tema della rivoluzione. Pochi autori vi si sono cimentati, ancora meno sono le opere che hanno occupato un posto di rilievo nella letteratura dell’epoca sovietica. Su tutte si staglia il capolavoro di Platonov, che della rivoluzione offre un ritratto originale e commovente attraverso il racconto della quotidianità di Čevengur,  villaggio dell’utopia sovietica.

Čevengur di Andrej Platonov, a cura di Ornella Discacciati, Einaudi, 2015

 

24 ottobre | Castello Sforzesco ore 10.30

Samarcanda: la vita in città dagli anni sovietici a oggi
Con Tommaso Bobbio, Marco Buttino, Alberto Masoero e Gian Piero Piretto
Samarcanda, città sulla Via della seta, ha una storia che si confonde con l’immaginario. Questo libro tratta invece di una città concreta, ne racconta il cambiamento nel periodo in cui la città è stata parte dell’URSS e in  quelli successivi fino ad oggi. Samarcanda è parte di trasformazione più ampia avvenuta in tutti i paesi dell’Asia centrale, che furono prima colonie interne russe, poi sovietiche e poi divennero stati indipendenti.

Marco Buttino, Samarcanda una città alla periferia dell’Urss, Viella, 2015

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Bologna, 2 febbraio 2025. “Disarmiamo la disinformazione”.

Memorial Italia aderisce alla manifestazione Disarmiamo la disinformazione che si svolgerà domenica 2 febbraio 2025 alle 15:00 in piazza VIII agosto a Bologna. Condividiamo il comunicato firmato dalla Rete Associazioni ucraine, promotrice della manifestazione. Disinformazione e democrazia: quando la manipolazione della libertà di parola minaccia la società e i valori democratici.  “Disarmiamo la disinformazione. La verità per la libertà.” Viviamo in un’epoca in cui la disinformazione non è più un fenomeno marginale, ma una strategia che minaccia le fondamenta delle società democratiche.  La libertà di parola, principio cardine di ogni Stato democratico, viene manipolata e trasformata in uno strumento che mina dall’interno i valori stessi che intende proteggere. La Federazione Russa sta destinando ingenti risorse al potenziamento delle sue attività di propaganda e disinformazione. Purtroppo stiamo già osservando i risultati di queste azioni anche in Italia, dove si registra un preoccupante aumento di eventi e iniziative riconducibili a tale fenomeno. In occasione della manifestazione del 2 febbraio 2025 che si terrà a Bologna, dalle ore 15:00 in piazza VIII Agosto, affronteremo una delle sfide più importanti per il futuro della pace e della democrazia in Europa: la lotta contro la disinformazione. Oggi ciò che scegliamo di credere e il modo in cui ci informiamo non solo determinano il destino delle nostre società, ma influenzano anche la possibilità di vivere in una comunità prospera e coesa. La propaganda, orchestrata dal governo della Federazione Russa, non si ferma ai confini nazionali: infiltrandosi nel dibattito pubblico italiano, sovverte i principi della libertà di espressione e i valori democratici su cui si basa la nostra società. La disinformazione è un attacco alla verità stessa e alla capacità di discernere consapevolmente la realtà dall’inganno, cambiando la nostra percezione: ciò che è giusto diventa confuso mentre ciò che è sbagliato viene normalizzato. Questa ambiguità paralizza la società e indebolisce le sue difese contro i pericoli reali. Oggi più che mai diventa fondamentale la capacità di informarsi e di cercare le fonti veritiere. Non possiamo più permettere che la propaganda soffochi il pensiero critico e ci privi della capacità di prendere decisioni giuste per il futuro nostro e dei nostri figli. La manifestazione sarà non solo un momento di riflessione, ma anche di azione. Vogliamo denunciare le strategie che mirano a distruggere la democrazia dall’interno e affermare il valore della verità e della responsabilità individuale, necessario per salvaguardare i principi forgiati in Europa per proteggere la pace dopo la Seconda guerra mondiale.  La disinformazione è una forza invisibile, ma potente. Unitevi a noi per disarmarla con l’informazione corretta e l’educazione al pensiero critico.

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Putin storico in capo

Putin storico in capo.A cura di Nicolas Werth con prefazione di Andrea Gullotta (Einaudi, 2023). Il 24 febbraio 2022 l’opinione mondiale ascolta con stupore il discorso di Vladimir Putin che giustifica l’invasione dell’Ucraina, con il pretesto di far cessare un “genocidio” compiuto da un regime che bisogna “denazificare”. Questa straordinaria falsificazione della storia si inscrive nell’orientamento della grande narrazione nazionale costruita nel corso degli ultimi vent’anni da Putin e di cui Memorial ha fatto le spese nel 2021. Questa narrazione, esaltando la grandeur di una “Russia eterna” di fronte a un Occidente aggressivo e decadente, non ammette nessuna contestazione per servire gli interessi geopolitici di un regime dittatoriale e risponde alle aspettative di una società disorientata in seguito al crollo del sistema sovietico. Nicolas Werth, storico e presidente di Memorial France, chiarisce le origini di tale distorsione dei fatti storici e il modo in cui è stata messa in opera per legittimare la prima guerra del XXI secolo sul continente europeo. La prefazione di Andrea Gullotta, vicepresidente di Memorial Italia, permette di aggiungere il punto di vista italiano dell’associazione creata a Mosca negli anni Ottanta.

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