Gli ultimi testimoni. Gli italiani di Crimea | El’vira Avgustovna Turčenko

1934: El’vira nasce a Džankoj, figlia di Avgust Iosifovič Tral’man (1900-1975) e di Rosalia Iosifovna Fabiano (1914-1993)
1936: Nascita del fratello Iosif.
1937: Arresto dello zio Stepan Iosifovič Fabiano fratello della madre.
1941: Inizio della guerra, El’vira frequenta la prima classe a Kerč’.
1942: Nel mese di gennaio la famiglia Fabiano viene deportata nel villaggio di Smirnovka, vicino ad Atbasar, in Kazakistan.
1942: Morte del fratello Iosif.
1942: Demjan’ Fabiano viene arruolato nell’esercito del lavoro e mandato a lavorare al complesso industriale di Čeljabinsk.
1944: Si trasferiscono a Žuravlevka nel distretto di Kalinin, Kazakistan.
1945: Gli italiani che erano stati  arruolati nell’esercito del lavoro vengono congedati.
1945: La famiglia si trasferisce a Čeljabinsk  e si ricongiunge con Dem’jan Fabiano. El’vira frequenta la scuola.
1946: In primavera si trasferiscono ad Akmolinsk.
1946: La madre si risposa con Venedikt Salvatorovič Di Benedetto (1909-1975).
1947: Nascita del fratello Pavel (ora vive e lavora in Kazakistan).
1947-1951: El’vira frequenta la scuola e finisce la settima classe.
1951-1955: Si iscrive all’Istituto tecnico dei trasporti ferroviari.
1955: Lavora in una piccola stazione ferroviaria nel distretto di Kokčetav.
1956: Si sposa con Ivan Kirillovič Turčenko (1930- 2001).
1957: Nasce il primo figlio Aleksandr (ora vive in Kazakistan).
1958: La famiglia Turčenko torna a Akmolinsk.
1959: Nascita della figlia Larisa.
1960-1987: El’vira lavora in un ufficio di autotrasporti.
1987: I coniugi Turčenko tornano a Kerč’.
1988-1990: El’vira lavora come lavapiatti in un orfanotrofio.
1990: El’vira va in pensione.
1992: La figlia Larisa con la famiglia emigra in Germania.
1993: Morte della madre.
2001: Morte del marito.
Ora vive da sola a Kerč’.

Prima parte dell’intervista

._Турченко 1_3

[youtube video=”https://www.youtube.com/watch?v=m5EfQKpv6wc&feature=youtu.be”]

Seconda parte dell’intervista

._Турченко 2_3

[youtube video=”https://www.youtube.com/watch?v=T5wQqcJRWHk&feature=youtu.be”]

Terza parte dell’intervista

._Турченко 3_3

[youtube video=”https://www.youtube.com/watch?v=Cu4gGGX568s&feature=youtu.be”]

Scarica la trascrizione dell’intervista

Scarica la traduzione dell’intervista

Credits
Intervistatrice: Irina Ostrovskaja
Operatore: Viktor Griberman
Trascrizione: Natalia Christoforova
Traduzione: Zeno Gambini
Giulia Giachetti Boico per la sua preziosa collaborazione a Kerč’

La storia di El’vira in breve

El’vira Avgustovna Fabiano nasce nasce a Džankoj  nel 1934.
Il padre Avgust  Iosifovič Tral’man (1900-1975), di nazionalità estone,  è direttore di un cantiere navale e membro del Partito  Comunista. La madre Rosalia Iosifovna Fabiano (1914-1993), di nazionalità italiana,  lavora come segretaria nello stesso cantiere navale.
El’vira non conosce i parenti del padre.
Sua madre Rosalia aveva una grande famiglia. Suo padre Iosif Stefanovič Fabiano, un capitano di lungo corso, muore in giovane età. Sua moglie Anna rimane sola con 4 figli: Stepan, Giovannella Rosa e Demjan’. La famiglia vive in una casa a due piani insieme alla famiglia della sorella della madre Angelina sposata con De Celis e la sorella  Laura, nubile.
Nel 1936 Nasce Iosif.
Nel  1937  Stepan Iosifovič Fabiano viene arrestato. È un duro colpo per la famiglia. Una delle conseguenze  dell’arresto è la separazione dei genitori di El’vira.
Rosalia torna a casa di sua madre con i suoi due bambini. Ben presto le assegnano una stanza in un appartamento comune.
Il fratello minore, Demjan’, viene arruolato nella regione del Zabajkal, ma dopo l’arresto del fratello maggiore, viene  espulso in quanto fratello di un nemico del popolo e Demjan’  torna a Kerč’.
Nel 1941, dopo l’inizio della guerra, El’vira frequenta la prima classe. Durante l’occupazione tedesca assiste all’arresto di ebrei e ricorda le lunghe colonne di ebrei portati alle fucilazioni. I tedeschi arrestano anche alcuni italiani, ma una volta controllati i passaporti, li liberano.
Nell’inverno del 1942, dopo la prima liberazione dall’occupazione tedesca di Kerč’, la famiglia Fabiano viene deportata insieme a tutti gli italiani.
Rosalia con i due figli, la nonna, la moglie di Stepan e Demjan’ vengono inviati su di un convoglio nella regione di Atbasar. In Kazakistan i deportati vengono distribuiti in varie famiglie kasake; i Fabiano finiscono nel villaggio di Smirnovka presso una vecchia sordomuta. Soffrono la fame e il freddo. I bambini si ammalano, Iosif si ammala e muore. Durante la guerra vengono richiamati all’armata del lavoro Demjan’ Fabiano e Venedikt Di Benedetto, futuro marito di Rosalia. Nel 1946, congedati, tornano dalla famiglia.
La famiglia Fabiano vive per  tre anni  (1941-1944) nel villaggio di Smirnovka. Rosalia lavora come agrimensore.
Nel  1944 Rosa decide di fuggire raggiunge il villaggio  di Žuravlevka nella regione di Kalinin, dove vivevano i suoi parenti, la zia e la cognata. In seguito la zia va a prendere a Smirnovka la nonna e El’vira. Vivono un anno a Žuravlevka e dopo la fine della guerra si trasferiscono a Čeljabinsk dove viveva Demjan’ Fabiano .
Qui El’vira ripete la prima classe. Nella primavera del 1946 El’vira, con la mamma e la nonna, tornano in Kazakistan ad Akmolinsk. Rosa si sposa  con Venedikt Sal’vatorovič De Benedetto (1909-1975). El’vira lo considera come un padre. Nel 1947 nasce Pavel ( attualmente vive e lavora in Kazakistan).
El’vira termina la settima classe. Ad Akmolinsk esistevano  due istituti tecnici: quello  dei trasporti ferroviari e quello di veterinaria. El’vira studia all’Istituto tecnico dei trasporti ferroviari (1951-1955) e poi viene inviata a lavorare in un lontano villaggio  nel distretto di Kokčetav. Qui conosce e sposa  Ivan Kirillovič Turčenko (1930).
Ivan Kirillovič proveniva da una famiglia contadina che negli anni Trenta risiedeva a Pavlograd e per  sfuggire alla lotta contro i kulaki  si era rifugiata in Kazakistan.
Nel  1956 El’vira e Ivan registrano il loro matrimonio.
Nel  1957 nasce il figlio Aleksandr (attualmente vive e lavora in Kazakistan).
Nel 1958 la famiglia Turčenko torna ad Akmolinsk dove si sistema con i genitori di El’vira. Ivan Kirillovič lavora come  caposquadra alla fabbrica Celincel’mas.
Nel 1959 nasce Larisa: Dopo la nascita del secondo figlio El’vira lascia il lavoro alle ferrovie e lavora in un ufficio di autotrasporti.
Larisa si sposa con un tedesco del Volga, la cui famiglia era stata deportata in Kazakistan. Nel 1992 Larisa emigra in Germania.
Nel  1987 Ivan Turčenko va in pensione e decidono di tornare a Kerč’. Il loro figlio Aleksandr rimane a vivere in Kazakistan. A Kerč’ si comprano una piccola casa ed El’vira lavora fino all’ età della pensione come lavapiatti in un orfanotrofio. Nel 1990 va in pensione.
Dopo la morte del marito El’vira rimane completamente sola. Vorrebbe riunirsi alla famiglia della figlia, ma la Germania accetta solo consanguinei di nazionalità tedesca.

Le foto sono state gentilmente concesse da El’vira Avgustovna Turčenko.

[nggallery id=78]

 

 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

28 novembre 2024. Sergej Davidis inserito nella lista degli estremisti e terroristi.

Il 28 novembre 2024 Sergej Davidis, copresidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial, è stato inserito nella “lista degli estremisti e dei terroristi” stilata da Rosfinmonitoring, agenzia federale russa per il monitoraggio delle operazioni finanziarie, con una postilla su un suo “coinvolgimento nel terrorismo”. Inoltre il 5 dicembre il tribunale Ljublinskij di Mosca ha ricevuto la documentazione relativa all’apertura di un procedimento amministrativo. La documentazione ha permesso di comprendere che nei confronti di Davidis è stata emessa una denuncia amministrativa per partecipazione alle attività di un’“organizzazione indesiderata”. Davidis ha anche ricevuto una comunicazione scritta con la quale gli è stato richiesto di presentarsi in procura per fornire spiegazioni e prendere conoscenza della possibilità di dover rispondere a responsabilità amministrativa. Come si evince dalla lettera, l’indagine della procura è legata a materiali di Radio Free Europe/Radio Liberty, indicata in Russia come organizzazione indesiderata. Sembra si faccia riferimento a interviste rilasciate da Sergej Davidis o a suoi commenti sui canali di Radio Free Europe. Con ogni probabilità il procedimento contro Davidis è legato alle sue attività: difendere i prigionieri politici, organizzare il sostegno e richiamare l’attenzione sulla loro situazione in Russia e nel mondo. Non si tratta del primo episodio di repressione nei confronti del copresidente del Centro Memorial nel 2024. A marzo il ministero della giustizia ha dichiarato Memorial “agente straniero”. Ad agosto il Roskomnadzor, servizio per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media della Federazione Russa, ha formalizzato un’accusa per violazione da parte di Davidis delle regole di marcatura in quanto “agente straniero”, indicando otto post apparsi sul suo canale Telegram. A settembre gli è stata comminata una multa di 30.000 rubli. Sergej Davidis ha dichiarato: “Non sono a conoscenza di motivi specifici per aprire nuovi procedimenti. E quale delle mie attività – la co-presidenza del Centro Memorial o la direzione del programma di sostegno ai prigionieri politici – ne sia la ragione. Ma non c’è dubbio che questi nuovi fatti sono un segno dell’attenzione dello Stato nei confronti del nostro lavoro. Ma noi, naturalmente, continueremo a lavorare.”

Leggi

13 dicembre 2024. Katia Margolis inserita nel registro degli agenti stranieri.

Venerdì 13 dicembre 2024 la nostra socia Katia Margolis è stata inserita nel registro degli agenti stranieri. Ricordiamo che l’elenco in cui sono indicati gli agenti stranieri è stilato dal Ministero della Giustizia della Federazione Russa che lo aggiorna ogni venerdì. Gli agenti stranieri sono sottoposti a limitazioni di ordine finanziario e contabile, non hanno accesso a cariche politiche o incarichi pubblici e devono far precedere qualunque pubblicazione, anche un post su Facebook, da una precisa formulazione che denuncia il loro stato di “agente straniero”. Oltre a Katia Margolis oggi sono stati inseriti nell’elenco i pittori Anatolij Osmolovskij, che risiede a Berlino, e Igor’ Ponočevnyj che dal 2015 vive negli Stati Uniti.

Leggi

Milano, 17 dicembre 2024. A che punto è la notte? Tavola rotonda di Memorial Italia.

A Milano, martedì 17 dicembre dalle 11:00 alle 13:00 presso il Laboratorio Fondazione Mondadori, via Marco Formentini 10 si svolgerà la tavola rotonda di Memorial Italia A che punto è la notte?. L’ingresso è libero. Intervengono Claudia Bettiol, Francesco Brusa, Marco Buttino, Riccardo M. Cucciolla e Anna Zafesova. Modera Simone A. Bellezza. L’incontro sarà disponibile anche in diretta Facebook: https://fb.me/e/7H9ZRbeu1 A quasi tre anni dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina è importante fare il punto della situazione e provare a capire le dinamiche in corso, gli scenari possibili, le conseguenze profonde che questo conflitto, iniziato dieci anni fa, ha provocato in Europa e nel mondo. Per farlo abbiamo deciso di organizzare una tavola rotonda con specialiste e specialisti dello scenario est-europeo alla vigilia di quelli che si profilano come grandi cambiamenti. Si parlerà e discuterà di Ucraina, Belarus’ e Russia, ma anche di spazio post-sovietico e diritti umani nell’arena contemporanea globale per sfatare miti, porre le giuste domande e provare a ragionare in maniera lucida su temi complessi.

Leggi