L’associazione Memorial chiede la liberazione di Nadežda Savčenko

Contro di lei è stata mossa una nuova accusa, quella di aver oltrepassato illegalmente i confini della Russia.

Contro Nadežda Savčenko è stata mossa una nuova accusa, quella di “aver attraversato illegalmente i confini della Federazione Russa”.

Contro la pilota ucraina Nadežda Savčenko, detenuta in un carcere giudiziario russo, è stata mossa una nuova accusa, quella di aver oltrepassato illegalmente i confini della Russia: lo ha annunciato il 29 gennaio 2015 su un social network l’avvocato della Savčenko, Nikolaj Polozov. Nadežda Savčenko è considerata dall’Associazione per i diritti umani “Memorial” una detenuta politica.

“L’FSB il 15.01 ha denunciato Nadežda Savčenko per aver attraversato illegalmente i confini e questa accusa le è stata comunicata oggi”, – ha scritto Polozov.

Ha poi aggiunto che la Savčenko viene ora trasferita nell’ospedale del carcere giudiziario di Matrosskaja tišina (Mosca). Secondo Polozov, si intende in questo modo privare la Savčenko della possibilità di comunicare con i propri avvocati e fare pressione sull’FSB per la seconda accusa, scrive Kasparov.ru.

“Non solo hanno prelevato la Savčenko dal territorio ucraino, ma adesso montano un caso su un fantomatico attraversamento illegale dei confini”, ha fatto notare il suo avvocato.

La Savčenko, eletta deputato della Verchovna Rada ucraina, si trova nel carcere giudiziario N°6 di Mosca con l’accusa di aver preso parte all’omicidio di due giornalisti russi nel Donbass e di aver fatto da basista per le armi dell’esercito ucraino. Secondo l’istruttoria, Savčenko sarebbe stata fermata in Russia, mentre tentava di oltrepassare la frontiera senza documenti, fingendo di essere una profuga.

La sua difesa mostra chiaramente che la Savčenko è stata catturata dai separatisti armati della Repubblica Popolare di Lugansk PRIMA dell’uccisione dei giornalisti e che è stata trasportata illegalmente dai combattenti della Repubblica Popolare di Lugansk  in territorio russo con un sacco sulla testa, per ritrovarsi poi in un carcere giudiziario russo.

L’Associazione per i diritti umani “Memorial” di Mosca sottolinea che, insieme all’evidente motivo politico di questa azione penale, questi fatti permettono di ritenere N. Savčenko una detenuta politica e di richiedere la sua liberazione immediata e incondizionata.

Riconoscere lo status di detenuto politico non implica in alcun modo né che l’Associazione “Memorial” condivida le idee e le affermazioni di coloro che sono riconosciuti detenuti politici né che ne approvi le affermazioni o le azioni.

 

 

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