La guerra russo-ucraina

Notizie, commenti e analisi utili a comprendere la guerra russo-ucraina e più in generale l’evoluzione del contesto politico russo di oggi.

Materiali sulla guerra russo-ucraina

a cura di Alberto Masoero

Presentiamo di seguito alcuni testi o collegamenti ipertestuali che comprendono notizie, commenti e analisi utili a comprendere la guerra russo-ucraina e più in generale l’evoluzione del contesto politico russo di oggi. Si tratta di materiali liberamente accessibili in rete o diffusi dai mezzi di informazione che, ovviamente, non riflettono necessariamente il punto di vista dell’Associazione Memorial, né pretendono di offrire un panorama esaustivo.

 

Estremista ucraino suona Ludovico Einaudi, Maidan, 24 gennaio 2014

http://www.youtube.com/watch?v=GGaQ5BDNouM

 

Letture sulla Crimea nella storia zarista e sovietica

Andreas Schönle, Garden of the Empire: Catherine’s appropriation of the Crimea, “Slavic Review”, 2001, 60, 1, pp.1-23.

Andrej Zorin, Edem v Tavride in: Kormja dvuglavogo orla. Literatura i gosudarstvennaja ideologija v Rossii v poslednej treti XVIII – pervoj treti XIX veka, Moskva, Novoe literaturnoe obozrenie, 2004, pp. 95-122

Mark Kramer, Why Did Russia Give Away Crimea Sixty Years Ago?, Cold War International History Prokect e-Dossier No. 47 (http://www.wilsoncenter.org/publication/why-did-russia-give-away-crimea-sixty-years-ago)

 

Un documentario sull’Ucraina post-sovietica di Andrej Končalovskij

http://www.youtube.com/watch?v=oEgyPZFklLI

 

Prime proteste moscovite contro l’intervento militare in Ucraina

Petr Kotov, Aleksandr Gur’janov, Dmitrij Ejsner, Danil Maslov, Grigorij Ochotin manifestano nei pressi del Consiglio della Federazione russa, 1 marzo 2014-04-22

http://lenta.ru/news/2014/03/01/pickets

 

Dimissioni e licenziamenti nella redazione di lenta.ru, 12 marzo 2014

Fondata nel 1999, lenta.ru (“striscia”, come in “striscia delle notizie”) è stata forse la migliore agenzia giornalistica online russa.

http://lenta.ru/news/2014/03/12/pravysektor/

http://lenta.ru/news/2014/03/12/goreslavsky/

 

Restrizioni e blocco di siti giornalistici

Il blocco della realtà, 24 marzo 2014

http://grani.ru/Society/Media/Freepress/m.227052.html

 

Comizio della gioventù eurasista

Andrej Kovalenko, leader moscovita dell’Unione della gioventù eurasista, Mosca, 23 febbraio 2014, in occasione della Giornata del Difensore della Patria

http://www.youtube.com/watch?v=mkAN2ZuO8C0#t=50

http://evrazia.org/news/31024

Testo in russo [PDF]

Testo in italiano [PDF]

 

Aleksandr Dugin, ideologo del Movimento internazionale eurasista, detta strategia e tattica da adottare nella regione russofona ucraina del Donbass

Colloquio tra Aleksandr Dugin, e Ekaterina Gubareva, dirigente della Milizia popolare del Donbass, 29 marzo 2014.

http://www.youtube.com/watch?v=fOhS0a29ql8

 

Progetto di legge alla Duma di stato sul reato di “Attentato alla memoria storica degli eventi della Seconda guerra mondiale”

http://www.echo.msk.ru/news/1280880-echo.html

 

Applicazione del reato di “estremismo” nei social network

http://www.gazeta.ru/social/2014/03/18/5954273.shtml

 

Progetto di legge alla Duma di Stato sulle manifestazioni non autorizzate

http://www.gazeta.ru/politics/2014/04/01_a_5971565.shtml

 

Il caso dello storico Andrej Zubov

Professore all’Istituto statale per le relazioni internazionali di Mosca, Zubov è stato licenziato dopo aver pubblicato un articolo in cui paragonava la retorica ufficiale sulla Crimea all’annessione dell’Austria da parte della Germania nazista nel 1938.

http://www.vedomosti.ru/politics/news/24391111/professor-zubov-uvolen-iz-mgimo#ixzz2wuZEoULj

http://newsru.com/russia/29mar2014/zubov.html

http://www.echo.msk.ru/news/1289604-echo.html

 

Elena Tkač, “Chi odia la Russia non è degno di essere cittadino di questo stato”

Consigliere comunale di Mosca, articolo del 29 marzo 2014

http://www.echo.msk.ru/blog/etkach/1289450-echo/

 

Leaks: istruzioni ai giornalisti televisivi russi

http://globalvoicesonline.org/2014/03/28/anonymous-international-leaks-kremlins-instructions-to-russian-tv/

 

La nazionalità ufficiale del XXI secolo

Ministero della cultura della Federazione russa, Materiali sui principi della politica culturale di stato, 13 marzo 2014

http://izvestia.ru/news/569016

Documento in russo da scaricare

Documento in italiano da scaricare

 

La storia del leader dei tatari di Crimea Mustafa Džemilev

http://slon.ru/calendar/event/1077275/

 

Echi della questione ucraina in Kazachstan

http://shans-online.com/news/2014-04-09/v_hakasii_zagovorili_o_pravah_rossii_na_territoriyu_kazahstana/#.U0UVykDzwdE.facebook

 

Ivan Smyak, I cecchini a Maidan: cosa ne sappiamo? (in italiano)

La ricostruzione giornalistica più dettagliata sull’impiego dei cecchini durante le proteste di Kiev

http://crisiglobale.wordpress.com/2014/03/28/focus-ucraina-i-cecchini-a-maidan-cosa-ne-sappiamo/

 

La sparatoria di Slavjansk: versioni contrastanti e guerra dell’informazione

http://www.polit.ru/article/2014/04/21/slavyansk/

 

L’accordo di Ginevra interpretato come un successo della diplomazia russa

Gevorg Mirzajan, Guadagnare tempo

http://expert.ru/2014/04/17/zheneva/

 

Annessione come liberazione di sé. La Crimea e la cultura della nostalgia

Ul’jana Skobejda, Ora non vivo più in un paese conquistato, “Komsomol’skaja Pravda”, 25 marzo 2014

“Ho ascoltato il discorso di Putin … Non è la Crimea a essere tornata a noi. Siamo noi che siamo tornati a casa. Nell’Urss.  … Entrare in conflitto con tutto il mondo per affermare la propria verità e i propri interessi – questa è l’Urss … Ed essere pronti a vivere nella povertà [a causa delle sanzioni] – questa è l’Unione sovietica… L’esclusione della Russia dal G8 è triste, ma così è sempre vissuta l’Urss, nell’isolamento”

http://www.kp.ru/daily/26210/3095671/

 

Un aspetto sottovalutato: l’interdipendenza tra il complesso militare-industriale russo e l’Ucraina meridionale

Tom Wallace, Farley Mesko, The Odessa Network: Mapping Facilitators of Russian and Ucrainian Arms Transfers, Washington, C4ADS 2013.

http://media.wix.com/ugd/e16b55_ed93e67e18137ba2d9b15837fa992895.pdf

Charles Recknagel, Complex Ties: Russia’s Armed Forces Depend On Ukraine’s Military Industry, RFERL, 28 marzo 2014

http://www.rferl.org/content/russia-ukraine-military-equipment/25312911.html

 

A proposito di Crimea, confini indefiniti e posto della Russia nel mondo. Analisi e commenti

Fëdor Luk’janov, Perestrojka – 2014

http://www.gazeta.ru/comments/column/lukyanov/5952017.shtml

Arkadij Dubnov, Crimea senza fine

http://www.gazeta.ru/comments/2014/03/17_a_5953621.shtml

Aleksandr Morozov, Dopo Donetsk

http://www.colta.ru/articles/society/2843

[traduzione del testo in italiano]

Marina Snegovaja, Chi siamo noi? I russi alla ricerca di un nazione

http://www.vedomosti.ru/opinion/news/25602951/russkie-v-poiskah-nacii

 

Quale federalismo per l’Ucraina?

Due federalismi, editoriale del quotidiano “Vedomosti”, 1 aprile 2014

http://www.vedomosti.ru/opinion/news/24731521/dva-federalizma

 

Diritti e cittadinanza in Crimea

Rapporto sulla situazione in Crimea di Svetlana Gannuškina, membro del direttivo di Memorial, 25 aprile 2014

http://hro.org/node/19301

 

Il conflitto in Ucraina: né fascisti, né complotto

Di Andreas Kappeler
Der Standart.at, 12/12/2014 Traduzione di Carlo Mainol

 

Commento di Andrej Portnov sui progetti di legge a proposito della memoria storica in Ucraina

http://net.abimperio.net/node/3437

 

Appello di Memorial Internazionale al Presidente Vladimir Putin

Lettera a Putin per chiedere la fine dell’aggressione russa contro l’Ucraina

 

Testimonies of Victims on Places of Illegal Detention in Donbas – Dossier a cura di Bielousov, Korynevych, Martynenko, Matviychuk, Pavlichenko, Romensky, Shvets

Dossier da scaricare in PDF

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Aleksej Gorinov. L’ultima dichiarazione del 29 novembre 2024.

Il 29 novembre 2024 il tribunale militare di Vladimir ha emesso la sentenza del nuovo procedimento penale contro Aleksej Gorinov, consigliere municipale di Mosca, che è stato condannato a tre anni di reclusione in colonia penale di massima sicurezza per “giustificazione del terrorismo”. La condanna va ad aggiungersi ai sette anni già comminati nel 2022 per “fake news sull’esercito”. Foto di copertina: Dar’ja Kornilova. Foto: SOTAvision. BASTA UCCIDERE. FERMIAMO LA GUERRA. Aleksej Gorinov è avvocato e attivista e dal 2017 consigliere municipale presso il distretto Krasnosel’skij di Mosca. Nei primi anni Novanta era deputato per il partito Russia Democratica, ma nel 1993, durante la crisi costituzionale e il duro confronto tra il presidente El’cin e il Soviet supremo, decide di lasciare la politica. Negli ultimi vent’anni Gorinov ha lavorato come avvocato d’impresa e della pubblica amministrazione in ambito civile e ha fornito assistenza legale agli attivisti tratti in arresto durante le manifestazioni politiche. È fra gli ideatori della veglia-memoriale continua, con fiori e fotografie, sul ponte Moskvoreckij, luogo dell’omicidio di Boris Nemcov. Il 15 marzo 2022, durante un’assemblea ordinaria del Consiglio di zona del distretto Krasnosel’skij, Gorinov deplora pubblicamente l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe esortando “la società civile a fare ogni possibile sforzo per fermare la guerra”. Il 26 aprile viene arrestato ex art. 207.3 del Codice penale russo, noto anche come “legge sulle fake news”. Il tribunale del distretto Meščanskij ritiene che ci siano le prove che Gorinov abbia “diffuso informazioni deliberatamente false su quanto compiuto dalle Forze armate russe”, con le aggravanti di essere “in una posizione ufficiale e per motivi d’odio e ostilità”. Gorinov è il primo cittadino russo a ricevere una pena detentiva per essersi espresso contro la guerra. Già in occasione dell’ultima udienza del primo processo Aleksej Gorinov ha avuto modo, come prevede il sistema giudiziario russo, di pronunciare un’“ultima dichiarazione” (poslednee slovo), in altre parole la possibilità di prendere la parola per sostenere la propria innocenza o corroborare la linea difensiva scelta dall’avvocato/a, cui abbiamo avuto modo di dare voce grazie a Paolo Pignocchi e al progetto Proteggi le mie parole. Venerdì scorso, in occasione dell’ultima udienza del secondo processo ai suoi danni, Aleksej Gorinov ha pronunciato una seconda “ultima dichiarazione” che traduciamo in italiano. Sono stato per tutta la vita uno strenuo oppositore di aggressioni, violenza e guerre, e ho consacrato la mia vita esclusivamente ad attività di pace come la scienza, l’insegnamento, la pubblica istruzione e l’attività amministrativa e sociale in veste di deputato, difensore dei diritti umani, membro di commissioni elettorali e osservatore e supervisore del processo elettorale stesso. Mai avrei pensato di vivere abbastanza per constatare un tale livello di degrado del sistema politico del mio Paese e della sua politica estera, un periodo in cui tanti cittadini favorevoli alla pace e contrari alla guerra – in un numero che ormai è di qualche migliaio – vengono accusati di calunnia ai danni delle Forze armate e di giustificazione del terrorismo, e per questo vengono processati. Ci avviamo a concludere il terzo anno di guerra, il terzo anno di vittime e distruzione, di privazioni e sofferenze per milioni di persone cui, in territorio europeo, non si assisteva dai tempi della Seconda guerra mondiale. E non possiamo tacere. Ancora alla fine dello scorso aprile, il nostro ex ministro della difesa ha annunciato che le perdite della parte ucraina nel conflitto armato in corso ammontavano a 500.000 persone. Guardatelo, quel numero, e pensateci! Quali perdite, invece, ha subito la Russia, che secondo le fonti ufficiali avanza con successo costante per tutto il fronte? Continuiamo a non saperlo. E soprattutto, chi ne risponderà, poi? E a che pro succede tutto questo? Il nostro governo e coloro che lo sostengono nelle sue aspirazioni militariste hanno fortemente voluto questa guerra, che ora è arrivata anche nei nostri territori. Una cosa mi verrebbe da chiedere: vi pare che la nostra vita sia migliorata? Sono questi il benessere e la sicurezza che auspicate per il nostro Paese e per la sua gente? Oppure non l’avevate previsto, nei vostri calcoli, un simile sviluppo della situazione? A oggi, però, le risposte a queste domande non si pongono a chi ha deciso questa guerra e continua a uccidere, a chi ne fa propaganda e assume mercenari per combatterla, ma a noi, cittadini comuni della Russia che alziamo la voce contro la guerra e per la pace. Una risposta che paghiamo con la nostra libertà se non, alcuni, con la vita. Appartengo alla generazione ormai uscente di persone con genitori che hanno partecipato alla Seconda guerra mondiale e, alcuni, le sono sopravvissuti con tutte le difficoltà del caso. La loro generazione, ormai passata, ci ha lasciato in eredità il compito di preservare la pace a ogni costo, come quanto di più prezioso abbiamo noi che abitiamo su questa Terra. Noi, invece, abbiamo snobbato le loro richieste e abbiamo spregiato la memoria di quelle persone e delle vittime della guerra suddetta. La mia colpa, in quanto cittadino del mio Paese, è di avere permesso questa guerra e di non essere riuscito a fermarla. Vi chiedo di prenderne atto, nel verdetto. Tuttavia, vorrei che la mia colpa e la mia responsabilità fossero condivise anche da chi questa guerra l’ha iniziata, vi ha partecipato e la sostiene, e da chi perseguita coloro che si battono per la pace. Continuo a vivere con la speranza che un giorno questo avverrà. Nel frattempo, chiedo perdono al popolo ucraino e ai miei concittadini che per questa guerra hanno sofferto. Nel processo in cui sono stato accusato e giudicato per avere detto espressamente che era necessario porre fine alla guerra, ho già dato piena voce alle mie considerazioni su questa vile impresa umana. Posso solo aggiungere che la violenza, l’aggressione generano solo altra violenza di ritorno, e nulla più. Questa è la vera causa delle nostre disgrazie, delle nostre sofferenze, di perdite senza senso di vite umane, della distruzione di infrastrutture civili e industriali, di case e abitazioni. Fermiamo questo massacro cruento che non serve né

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Roma, 5 dicembre 2024. Memorial Italia a Più libri più liberi.

Memorial Italia partecipa a Roma all’edizione 2024 di Più libri più liberi con la presentazione di Le trasformazioni della Russia putiniana. Stato, società, opposizione, ultimo volume della collana curata per Viella Editrice. Il regime putiniano e il nazionalismo russo: giovedì 5 dicembre alle 18:00 presso la Nuvola, Roma EUR, in sala Elettra, saranno presentati i volumi, pubblicati da Viella Editrice, Il nazionalismo russo. Spazio postsovietico e guerra all’Ucraina, a cura di Andrea Graziosi e Francesca Lomastro, e Le trasformazioni della Russia putiniana. Stato, società e opposizione, a cura dei nostri Riccardo Mario Cucciolla e Niccolò Pianciola. Intervengono Riccardo Mario Cucciolla, Francesca Gori, Andrea Graziosi, Andrea Romano. Coordina Carolina De Stefano. Il volume Le trasformazioni della Russia putiniana. Stato, società e opposizione esplora l’evoluzione della società e del potere in Russia dopo l’aggressione all’Ucraina e offre un’analisi della complessa interazione tra apparati dello stato, opposizione e società civile. I saggi analizzano la deriva totalitaria del regime putiniano studiandone le istituzioni e la relazione tra stato e società, evidenziando come tendenze demografiche, rifugiati ucraini, politiche nataliste e migratorie abbiano ridefinito gli equilibri sociali del paese. Inoltre, pongono l’attenzione sulla società civile russa e sulle sfide che oppositori, artisti, accademici, minoranze e difensori dei diritti umani affrontano sia in un contesto sempre più repressivo in patria, sia nell’emigrazione. I saggi compresi nel volume sono di Sergej Abašin, Alexander Baunov, Simone A. Bellezza, Alain Blum, Bill Bowring, Riccardo Mario Cucciolla, Marcello Flores, Vladimir Gel’man, Lev Gudkov, Andrea Gullotta, Andrej Jakovlev, Irina Kuznetsova, Alberto Masoero, Niccolò Pianciola, Giovanni Savino, Irina Ščerbakova, Sergej Zacharov.

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Bari, 26 novembre 2024. Proiezione del film documentario “The Dmitriev Affair”.

Martedì 26 novembre alle 20:30, presso il Multisala Cinema Galleria di Bari, Andrea Gullotta, vicepresidente di Memorial Italia, presenta il film documentario The Dmitriev Affair, scritto e diretto dalla regista olandese Jessica Gorter e sottotitolato in italiano. Jurij Dmitriev è uno storico e attivista, direttore di Memorial Petrozavodsk. Negli anni Novanta scopre un’enorme fossa comune in cui sono sepolte migliaia di vittime del Grande Terrore. Nella radura boschiva di Sandormoch, in Carelia, inaugura un cimitero commemorativo e riesce a raccogliere persone di varie nazionalità intorno a un passato complesso e conflittuale. Da sempre schierato contro il governo della Federazione Russa, nel 2014 Dmitriev condanna apertamente l’invasione della Crimea. Da allora inizia per lui un calvario giudiziario che lo porta a essere condannato a tredici anni e mezzo di reclusione. Il documentario di Jessica Gorter, realizzato nel 2023, racconta con passione e precisione la sua tragica vicenda. Gabriele Nissim, ha letto per Memorial Italia l’ultima dichiarazione di Jurij Dmitriev, pronunciata l’8 luglio 2020, come parte del progetto 30 ottobre. Proteggi le mie parole. Irina Flige, storica collaboratrice di Memorial San Pietroburgo, ha raccontato la storia della radura di Sandormoch nel volume Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria, pubblicato da Stilo Editrice e curato da Andrea Gullotta e Giulia De Florio. La proiezione è a ingresso libero ed è uno degli incontri previsti dall’undicesima edizione del festival letterario Pagine di Russia, organizzato dalla casa editrice barese Stilo in collaborazione con la cattedra di russo dell’Università degli Studi di Bari. Quest’anno il festival è inserito nella programmazione del progetto Prin 2022 PNRR (LOST) Literature of Socialist Trauma: Mapping and Researching the Lost Page of European Literature ed è dedicato al concetto di trauma nella cornice della letteratura russa del Novecento sorta dalle repressioni sovietiche.

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