Premio Città delle Rose a Michail Chodorkovskij

25 maggio 2013 Il premio è stato consegnato alla Associazione Memorial Italia per l'attività svolta a favore dei diritti umani in Russia. Roseto degli Abruzzi

XI EDIZIONE DEL PREMIO DI SAGGISTICA CITTA’ DELLE ROSE

La premiazione si è svolta sabato 25 maggio a Roseto degli Abruzzi.

Per la sezione Autori stranieri con: La mia lotta per la libertà (Marsilio 2012), Michail Chodorkovskji, tycoon del colosso petrolifero Yukos, da “oligarca ribelle” a carcerato più celebre in Russia per aver osato sfidare Vladimir Putin, il premio è stato consegnato alla Associazione “Memorial Italia” per l’attività svolta a favore dei diritti umani in Russia. L’opera premiata “La mia lotta per la libertà” raccoglie gli scritti dell’ex “oligarca ribelle”, contrassegnati dalla volontà di partecipare attivamente alla vita del paese, sviluppando una riflessione su temi quali liberalismo, proprietà privata e i complessi intrecci tra interessi economici e potere.
dal Comunicato stampa ufficiale

Riportiamo qui sotto il testo integrale della motivazione ufficiale del Premio Città delle Rose

Motivazione Premio a Michail Chodorkovskij
(per il libro “La mia lotta per la libertà” ,Marsilio).

Michail Chodorkovskij è diventato un simbolo della lotta per la libertà. Era un magnate russo,alla guida del colosso petrolifero Yucos.Di origini modeste ( i suoi genitori,anche se ingegneri ,lavoravano in una fabbrica) Michial aveva creato banche,imprese industriali e commerciali. Era sicuramente uno degli uomini più ricchi della Russia post comunista (al 26° posto nella classifica mondiale Forbes) ma non ha tenuto conto dello strapotere di Wladimir Putin .Aveva fatto capire che sarebbe ben presto sceso in politica per cercare di costruire la democrazia ,quella vera,quella di modello occidentale. E naturalmente il presidente non era d’accordo: ha cercato di contrastarlo,facendo arrestare ,con dei pretesti,suoi soci e collaboratori ,ma l’imprenditore non mostrava cedimenti e non rinunciava alle denunce e ad alleanze politiche che davano fastidio al premier .
Il 25 ottobre 2003 Chodorkovskij viene arrestato all’aeroporto di Novosibirsk con l’accusa di frode fiscale. Stava per concludere la sua condanna in carcere,quando nel 2010 viene raggiunto da un’altra sentenza che lo condannava alla reclusione fino al 2017. Ora si trova in Carelia per scontare la pesante pena: una condanna che è stata stigmatizzata da tutti i governi e i politici dell’Occidente,da intellettuali di ogni parte del mondo,oltre che dalla Corte europea dei diritti dell’uomo,che nel 2011 ha denunciato le gravi violazioni dei diritti fondamentali in tutte le fasi: da quelli dell’arresto a quelli della detenzione . In carcere l’ex imprenditore scrive articoli per i giornali,saggi e risponde alle domande poste da giornalisti e scrittori ,in interviste ,che vengono pubblicate sulla stampa russa e internazionale. I suoi scritti sono una “serena” denuncia dei fatti e misfatti del potere economico e politico russo,auspicano una magistratura veramente indipendente dal Cremlino ed espongono linee riformatrici nel campo economico e di modernizzazione del paese. Non vi è acrimonia,nè odio nei confronti di Putin e Medvedev,per i loro comportamenti illiberali che hanno bloccato la crescita,l’evoluzione democratica della Russia post comunista. Sa molto bene Chodorkovskij che,scrivendo in un carcere siberiano,non si può permettere denunce roventi per evitare altre nefaste conseguenze. Egli spera di ritrovare la libertà ,anche per contribuire a costruire un sistema democratico vero,sperando ,nel frattempo,che la stagione di Putin tramonti definitivamente,insieme alla gestione autoritaria e illiberale della Federazione russa.
Il libro,che la Giuria ha premiato, è denso di riflessioni profonde,scaturite da un ex potente ora sofferente in un carcere,con l’unico sostegno della speranza nella libertà,nella democrazia e nella fede cristiana. In una testo di qualche tempo fa Chodorkovskij scriveva: “Io credo che l’uomo dentro di sé tenda verso la libertà,l’amore,la verità, e solo su questa strada può essere felice. Dove sono le prove io non le ho. Cioè, potrei farci dei ragionamenti ,ma sarebbe demagogia… Sarebbe strano non credere vivendo in un mondo enorme, inesplorato, senza conoscerci profondamente, sarebbe strano pensare che tutto ciò che ci circonda è il prodotto di una coincidenza casuale dei fatti. Si può credere che Dio esiste o che non esiste. La fede non reclama prove,come è noto. Ma se Dio non esiste e tutta la nostra vita è un secondo di cammino dalla cenere alla cenere,che senso ha tutto ? Che senso hanno i nostri sogni,le nostre sofferenze e aspirazioni ? Perchè sapere ? Perché amare ? Perché vivere in fin dei conti ? Non posso credere che sia tutto semplicemente così. Non posso e non voglio…. (a proposito della democrazia) Non è possibile rifiutare il liberalismo solo perché una parte dei liberali (non la migliore,ma semplicemente la più lesta) ha voluto la bicicletta e non ha pedalato. Questo significa che ci toccherà la democrazia non dall’alto,ma attraverso un cammino naturale,vale a dire difficile,’dalle radici,dal basso’. ”

La giuria del Città delle Rose ha deciso di assegnare,all’unanimità,il Premio per la saggistica straniera a Mihail Chodorkovskij ,ma di trasmetterne il corrispettivo in denaro, al Centro per la difesa dei diritti umani “Memorial”,che da anni si batte per la tutela dei giornalisti,degli operatori culturali e dei difensori dei diritti umani. Tra questi ricordiamo per tutti la giornalista russa Anna Politoskaia (anch’essa premiata dalla nostra giuria) qualche anno prima di essere assassinata da sicari del regime russo.
Da qualche tempo “Memorial “ è nel mirino della magistratura russa,che impone vincoli sempre più rigidi, limitandone gli spazi di indagine e di autonomia operativa . Questo premio vuole rappresentare anche una testimonianza di attiva solidarietà con la coraggiosa opera di questa associazione .

(a.f.) 24 maggio 2013

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