Corneli Dante

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Cognome: Corneli

Nome: Dante

Figlio di: Nicola

Luogo e data di nascita: Nato a Tivoli (Roma) il 6 maggio 1900.

Origine sociale e percorso politico prima dell’arrivo in URSS: Operaio, comincia a lavorare a 10 anni. Nel primo dopoguerra è segretario della sezione del PSI a Tivoli, nel 1921 si iscrive al PCI e diventa segretario della sezione del partito locale. Nel 1922 è coinvolto in un conflitto a fuoco in cui muore il segretario del fascio di Tivoli. Lascia l’Italia clandestinamente per sfuggire alla cattura. Il 21 marzo 1924 viene condannato dalla Corte d’Assise di Roma in contumacia a venti anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Arriva in URSS nel 1923.

Data dell’arrivo in URSS: 1923.

Percorso professionale/politico in URSS: A Mosca, per breve tempo, viene nominato segretario dell’emigrazione comunista italiana. Poi, nel 1924, si iscrive a una scuola di partito. Lavora in varie fabbriche in varie città dell’URSS. Nel 1926, è a Rostov sul Don, dove lavora in un grande stabilimento di macchine agricole. Da tempo iscritto al partito comunista bolscevico, a Rostov sul Don diventa anche deputato del Soviet cittadino, e aderisce al gruppo trockista-zinov’eviano all’interno della fabbrica; e per questo viene poi espulso dal partito. Nel 1929, dopo una ritrattazione ufficiale, vi viene riammesso. Nel 1932 ritorna a Mosca, dove diventa caposettore dell’Università “Zapada” e successivamente della Scuola leninista. Lavora nella fabbrica di cuscinetti a sfera Kaganovič. Tra il 1933 e il 1936 i dirigenti del PCI che lavorano alla Sezione Quadri del Komintern prendono più volte in esame il suo caso. Nel ricostruire la sua biografia e il suo percorso politico, lo segnalano sempre come trockista.

Data, luogo e motivi dell’arresto: Arrestato la prima volta a Mosca il 23 giugno 1936 con l’accusa di trockismo e detenuto nel carcere di Butyrki. Nel 1946, cioè ben oltre la data in cui la sua pena doveva finire, viene rilasciato dal lager di Vorkuta ma, come straniero apolide, è inviato al confino illimitato. Si stabilisce con la moglie sovietica e il figlio nella regione di Penza. Qui il 23 febbraio 1949 è arrestato per la seconda volta.

Condanna: Condannato a 5 anni di lager dall’OSO dell’NKVD il 20 agosto 1936 per attività trockista controrivoluzionaria. Il 15 settembre 1936 dal carcere di Butyrki giunge all’Uchtinsko-Pečorskij lager (Vorkuta). Lavora nella miniera Kapital’naja dal 26 febbraio 1937 al 15 luglio 1942. Trattenuto oltre il termine della pena, lavora all’ufficio progetti, nei sovchoz Zapoljar’e e Kočmes, quindi all’Intlag fino al 16 novembre 1946. Dopo il secondo arresto è confermata la condanna al confino illimitato.

Liberazione: Liberato nel 1956, rimane in Siberia fino al 1960. Ritorna a vivere in Italia nel 1970. Muore a Tivoli il 10 settembre 1990.

Riabilitazione: Riabilitato nel 1956.

Fonti archivistiche: Archiv UIN (Upravlenie Ispolneniem Nakazanij) Respubliki Komi ACS CPC busta 1476; FIG APC 1921-1943, fasc. 1517; FIG, Fondo Robotti; FGF, Fondo Leonetti.

Martirologi: Comi

 

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