Bernetich Rodolfo

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Cognome: Bernetich

Nome: Rodolfo

Figlio di: Antonio

Luogo e data di nascita: Nato a Maresego (Capodistria) il 18 agosto 1897

Origine sociale e percorso politico prima dell’arrivo in URSS: Piccolo proprietario, iscritto dal 1921 al PCI. Viene arrestato il 6 dicembre 1926 per attività comunista e condannato a cinque anni di confino. Viene trasferito prima a Favignana e poi a Ustica. La pena viene poi commutata in ammonizione il 21 dicembre 1927. Espatria clandestinamente nel luglio del 1929 e si reca in Francia, dove si iscrive al PCF. Giunge in URSS nel 1931 come emigrato politico

Data dell’arrivo in URSS: 1931

Percorso professionale/politico in URSS: Vive a Mosca, dove lavora come stuccatore

Data, luogo e motivi dell’arresto: Arrestato a Mosca nel 1935 con l’accusa di partecipazione a un’organizzazione trockista controrivoluzionaria. Viene processato con Bellusich, Biondini, Calligaris, Gaggi, e Martelli. Mentre si trova al confino in Kasachstan, l’11 ottobre 1937 viene nuovamente arrestato in base alla medesima accusa

Condanna: Condannato a tre anni di confino in Kazachstan il 4 marzo 1935 dall’ OSO dell’NKVD in base all’art. 58-10 e 58-11. Mentre sta scontando la pena, viene arrestato una seconda volta e condannato alla pena capitale da una trojka dell’NKVD della regione di Aktjubinsk

Data, luogo e causa della morte: Fucilato il 25 novembre 1937

Riabilitazione: Riabilitato il 31 luglio 1956

Fonti archivistiche: GARF, f. 10035, op. 1, d. P-48027; CA FSB RF, sled. d. n. 216243; RGASPI, f. 513, op.,2, d.,69; Archiv Glavnoj Voennoj Prokuratury; APC, 1921-1943, fasc. 1517; ACS, CPC, busta 538

 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Milano, 9 gennaio 2025. Diari clandestini dai Gulag sovietici.

Giovedì 9 gennaio a Milano, alle 18:00, nella Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenico Savio 3) si terrà l’incontro Diari clandestini dai Gulag sovietici. L’incontro prevede la presentazione degli ultimi due volumi della collana curata da Memorial Italia per Guerini e Associati: La mia vita nel Gulag. Diario da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz e Parole trafugate. Diari clandestini dalla Russia (1970-1971) di Eduard Kuznecov, autore recentemente scomparso. Intervengono Simone Campanozzi dell’Istituto lombardo di storia contemporanea e Francesca Gori e Barbara Grzywacz, socie di Memorial Italia.

Leggi

28 dicembre 2024. Un bagliore di speranza per il 2025: l’attivista politica Zarifa Sautieva è libera!

Per concludere l’anno riceviamo una bellissima notizia che ci riempie di speranza. Il 28 dicembre l’attivista politica ed ex vice direttrice del complesso memoriale delle vittime delle repressioni Zarifa Sautieva è stata rilasciata dalla colonia penale femminile di Zelonokumsk. Zarifa era stata condannata ingiustamente a sette anni e sei mesi di colonia penale per il “caso Inguscezia”, ai sensi degli articoli sull’uso della forza nei confronti di rappresentanti delle autorità e partecipazione ad attività estremiste. Zarifa aveva partecipato il 27 marzo 2019 a Magas a una manifestazione di protesta contro la modifica del confine amministrativo tra Inguscezia e Cecenia. A settembre, la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha accolto il ricorso di Satieva e degli avvocati di Memorial affermando che durante le indagini le forze dell’ordine avevano agito con violenza nei confronti di Zarifa. L’avvocato Magomed Bekov ha commentato così la sua liberazione: “È una grandissima gioia per il nostro popolo, un regalo per l’anno nuovo a tutta la comunità! Sono sicuro che una grande parte dell’Inguscezia attendeva questo giorno e noi continuiamo ad aspettare la liberazione degli altri nostri prigionieri politici. Zarifa si trova in ottime condizioni, almeno per quanto abbiamo potuto vedere. Era di buon umore, stava bene, scherzava e sorrideva”. L’ultima dichiarazione di Zarifa si può trovare nel nostro libro Proteggi le mie parole.   Memorial continua a lottare per tutte le persone ingiustamente detenute nelle carceri e nelle colonie penali russe.

Leggi

In ricordo di Eduard Kuznecov (1939-2024).

Il 22 dicembre 2024 è mancato Eduard Kuznecov, scrittore e giornalista dissidente. “Scrivo solo per conservare il mio volto. Il campo di concentramento è un ambiente orribile, umiliante, è la consapevole creazione di condizioni tali che l’uomo, ricacciato di continuo nell’angolo, comincia a dubitare dell’utilità di ubbidire alla propria verità e si convince che esiste solo la verità della biologia, l’adattamento”. Eduard Kuznecov nasce a Mosca nel 1939. Nel 1961 è arrestato per la prima volta e condannato a sette anni di reclusione per propaganda antisovietica. Nel 1970 è processato per avere tentato, insieme a un gruppo di ebrei russi dissidenti, di dirottare un aereo verso Israele e condannato alla pena di morte. Grazie alla pressione dell’opinione pubblica internazionale la pena è poi commutata in quindici anni di reclusione in un campo di lavoro a regime speciale in Mordovia. All’inizio degli anni Settanta i suoi diari, usciti clandestinamente dalla Russia, vengono pubblicati in Occidente. Nel 1979 è rilasciato ed emigra in Israele. Tra 1983 e 1990 collabora con Radio Liberty. Nel 1992 è tra i fondatori del quotidiano in lingua russa ‘Vesti’. Nelle pagine dei suoi diari, fatti uscire clandestinamente dal campo di lavoro e miracolosamente giunti nelle mani di Andrej Sacharov, Eduard Kuznecov descrive le degradanti condizioni di vita dei prigionieri e riflette lucidamente sui mali che minano il sistema giudiziario sovietico e i meccanismi di coercizione che regolano uno stato totalitario.

Leggi