Amadei Livio Antonio Benedetto

    Cognome: Amadei
    Nome: Livio Antonio Benedetto
    Figlio di: Alessandro
    Luogo e data di nascita: Nato a Carrara (Ms), il 22 marzo 1898
    Origine sociale e percorso politico prima dell’arrivo in URSS: Cavatore. Si iscrive al PCI nel 1921.
    Espatria nel 1922. Nel giugno 1923, accusato di omicidio, viene condannato in contumacia a 28 anni di reclusione.
    Data dell’arrivo in URSS: 1924
    Percorso professionale/politico in URSS: Si stabilisce a Odessa e nel 1925 si iscrive allaVKP(b). Lavora come dirigente del Club internazionale degli emigrati con il compito di organizzare la propaganda fra i marinai della flotta mercantile italiana. Nel 1936 i dirigenti del PCI che lavorano alla Sezione Quadri del Komintern prendono in esame il suo caso segnalando la sua attività di informatore sugli orientamenti politici degli emigrati italiani che vivevano a Odessa
    Data, luogo e motivi dell’arresto: Viene arrestato una prima volta nel 1936 con l’accusa di partecipazione a un’organizzazione trockista controrivoluzionaria. Viene liberato in data non nota. Il 27 aprile 1938 é arrestato per la seconda volta dall’UNKVD della regione di Odessa nuovamente con l’accusa di partecipare a un’organizzazione trockista in base agli art. 54-1 a e 54-11
    Condanna: Dopo il primo arresto viene probabilmente condannato l’8 agosto 1937 ma non è noto a quale pena, mentre è certo che viene presto liberato. Nell’ambito del secondo arresto,viene condannatoalla pena capitale il 23 settembre 1938 da una trojka dell’UNKVD della regione di Odessa
    Data, luogo e causa della morte: Fucilato a Odessa il 1 ottobre 1938
    Riabilitazione: Riabilitato il 27 giugno 1957
    Fonti archivistiche: GARF,f. 10035,op. 1,d. P-26343; AU, KDB,arch-sled. delo n. 6301-p;
    FIG, Fondo Robotti; ACS, CPC busta 84. 

    Martirologi: Odessa

 

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Bologna, 2 febbraio 2025. “Disarmiamo la disinformazione”.

Memorial Italia aderisce alla manifestazione Disarmiamo la disinformazione che si svolgerà domenica 2 febbraio 2025 alle 15:00 in piazza VIII agosto a Bologna. Condividiamo il comunicato firmato dalla Rete Associazioni ucraine, promotrice della manifestazione. Disinformazione e democrazia: quando la manipolazione della libertà di parola minaccia la società e i valori democratici.  “Disarmiamo la disinformazione. La verità per la libertà.” Viviamo in un’epoca in cui la disinformazione non è più un fenomeno marginale, ma una strategia che minaccia le fondamenta delle società democratiche.  La libertà di parola, principio cardine di ogni Stato democratico, viene manipolata e trasformata in uno strumento che mina dall’interno i valori stessi che intende proteggere. La Federazione Russa sta destinando ingenti risorse al potenziamento delle sue attività di propaganda e disinformazione. Purtroppo stiamo già osservando i risultati di queste azioni anche in Italia, dove si registra un preoccupante aumento di eventi e iniziative riconducibili a tale fenomeno. In occasione della manifestazione del 2 febbraio 2025 che si terrà a Bologna, dalle ore 15:00 in piazza VIII Agosto, affronteremo una delle sfide più importanti per il futuro della pace e della democrazia in Europa: la lotta contro la disinformazione. Oggi ciò che scegliamo di credere e il modo in cui ci informiamo non solo determinano il destino delle nostre società, ma influenzano anche la possibilità di vivere in una comunità prospera e coesa. La propaganda, orchestrata dal governo della Federazione Russa, non si ferma ai confini nazionali: infiltrandosi nel dibattito pubblico italiano, sovverte i principi della libertà di espressione e i valori democratici su cui si basa la nostra società. La disinformazione è un attacco alla verità stessa e alla capacità di discernere consapevolmente la realtà dall’inganno, cambiando la nostra percezione: ciò che è giusto diventa confuso mentre ciò che è sbagliato viene normalizzato. Questa ambiguità paralizza la società e indebolisce le sue difese contro i pericoli reali. Oggi più che mai diventa fondamentale la capacità di informarsi e di cercare le fonti veritiere. Non possiamo più permettere che la propaganda soffochi il pensiero critico e ci privi della capacità di prendere decisioni giuste per il futuro nostro e dei nostri figli. La manifestazione sarà non solo un momento di riflessione, ma anche di azione. Vogliamo denunciare le strategie che mirano a distruggere la democrazia dall’interno e affermare il valore della verità e della responsabilità individuale, necessario per salvaguardare i principi forgiati in Europa per proteggere la pace dopo la Seconda guerra mondiale.  La disinformazione è una forza invisibile, ma potente. Unitevi a noi per disarmarla con l’informazione corretta e l’educazione al pensiero critico.

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Putin storico in capo

Putin storico in capo.A cura di Nicolas Werth con prefazione di Andrea Gullotta (Einaudi, 2023). Il 24 febbraio 2022 l’opinione mondiale ascolta con stupore il discorso di Vladimir Putin che giustifica l’invasione dell’Ucraina, con il pretesto di far cessare un “genocidio” compiuto da un regime che bisogna “denazificare”. Questa straordinaria falsificazione della storia si inscrive nell’orientamento della grande narrazione nazionale costruita nel corso degli ultimi vent’anni da Putin e di cui Memorial ha fatto le spese nel 2021. Questa narrazione, esaltando la grandeur di una “Russia eterna” di fronte a un Occidente aggressivo e decadente, non ammette nessuna contestazione per servire gli interessi geopolitici di un regime dittatoriale e risponde alle aspettative di una società disorientata in seguito al crollo del sistema sovietico. Nicolas Werth, storico e presidente di Memorial France, chiarisce le origini di tale distorsione dei fatti storici e il modo in cui è stata messa in opera per legittimare la prima guerra del XXI secolo sul continente europeo. La prefazione di Andrea Gullotta, vicepresidente di Memorial Italia, permette di aggiungere il punto di vista italiano dell’associazione creata a Mosca negli anni Ottanta.

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