Parigi-Ginevra, 28 febbraio 2012
L’Osservatorio per la protezione dei Difensori dei Diritti dell’Uomo, programma congiunto della Federazione internazionale delle leghe dei diritti dell’Uomo (FIDH) e dell’Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT), pubblica oggi una nota dal titolo “Kadyrov contro Orlov: in causa la difesa dei diritti dell’Uomo” che analizza l’impatto sull’insieme della società civile russa di due anni e mezzo di accanimento giudiziario contro il Centro dei diritti dell’Uomo “Memorial” e il Presidente del suo Comitato esecutivo, Oleg Orlov.
Mentre il procedimento giudiziario ‘Kadyrov contro Orlov’ è finalmente terminato, l’Osservatorio fa appello alle autorità affinché riconoscano pienamente il ruolo legittimo delle organizzazioni di difesa dei diritti dell’Uomo e assicurino una protezione effettiva dei difensori, invece di abusare del sistema giudiziario per perseguitarli.
Alla vigilia delle prossime elezioni presidenziali, questo processo ha dimostrato che nella Federazione Russa i difensori dei diritti dell’Uomo continuano a essere sottoposti a un clima di disprezzo e di persecuzione, anche per volontà delle più alte autorità dello Stato.
L’Osservatorio si congratula per l’abbandono delle imputazioni contro Oleg Orlov il 20 gennaio 2012. Questa decisione fa seguito alla sua assoluzione nel giugno 2011 e all’entrata in vigore nel dicembre 2011 di una legge che depenalizza la diffamazione. L’Osservatorio ricorda che l’accanimento giudiziario contro di lui è durato due anni e mezzo e ha costretto Memorial alla mobilitazione delle sue risorse e della sua energia per difendere davanti ai tribunali la legittimità della sua lotta per i diritti dell’Uomo invece di portar avanti il suo importante lavoro.
Le querele per diffamazione presentate da Ramazan Kadyrov, Presidente della Repubblica di Cecenia, erano indirizzate a Oleg Orlov che aveva sollevato la responsabilità del Presidente ceceno dopo l’assassinio di Natalia Estemirova a Groznyj.
Dal 2009, l’Osservatorio ha seguito con la maggior attenzione le udienze davanti alle giurisdizioni civili e penali, con l’invio di missioni internazionali di osservatori dei processi. Ora dobbiamo sperare che Memorial possa riprendere le sue attività senza temere altri atti di accanimento.
“L’accanimento giudiziario è meno spettacolare dell’aggressione fisica, ma contribuisce comunque alla creazione del clima di paura e al rafforzamento del sistema d’impunità”, ha dichiarato oggi il presidente della FIDH, Souhayr Belhassen. “Io stesso ho assistito alla prima udienza di questo feuilleton giudiziario, il 25 settembre 2009, e ho potuto sentire una tensione straordinaria nell’aula, quel tipo di tensione che i difensori provano ogni giorno nella Federazione Russa. Noi ci congratuliamo per la decisione della Corte, che riconosce la legittimità della difesa dei diritti dell’Uomo”.
“L’effetto dissuasivo di questo procedimento contro i difensori dei diritti dell’Uomo non può essere corretto che attraverso prese di posizione chiare e prive di ambiguità delle autorità circa la legittimità e il carattere essenziale delle loro attività”, ha dichiarato Gerald Staberock, segretario generale dell’OMCT. “Invece di sprecare le risorse giudiziarie avviando procedimenti di questo genere, gli sforzi della giustizia dovrebbero essere concentrati a garantire la responsabilità penale degli autori di violazioni dei diritti dell’Uomo, in particolare degli assassinii di difensori dei diritti dell’Uomo”.
Il rapporto è disponibile :
In francese: www.fidh.org/IMG/pdf/obsrapportru28022012fr.pdf
In inglese: www.fidh.org/IMG/pdf/obsrapportru28022012eng.pdf