E’ ormai da qualche mese disponibile in italiano, edito da Marco Tropea Editore, « Il richiamo dell’onore». Yulia Latynina, che quest’anno è stata ospite del Festival di Internazionale a Ferrara per parlare della Russia alla vigilia del voto.
Ne “Il richiamo dell’onore” Yulia Latynina riversa la sua esperienza e conoscenza del Caucaso, esponendo, in forma romanzata, quelli che sono i problemi della regione, e tentando di dare un quadro delle regole intricate che regolano questo mondo, dal potenziale immenso, ma mai realizzato. Puo’ stupire il lettore inesperto scoprire che il motore e l’origine dei mali dell’immaginaria Repubblica dell’Avaria del Nord-Dargo – facilmente identificabile col Dagestan, dal momento che si affaccia sul Caspio e confina con la Cecenia – non è il terrorismo islamico, ma la corruzione delle autorità locali, col beneplacito del Kremlino, accompagnata dal disprezzo per le specificità culturali della regione. Petrolio, affari, sequestri, terrorismo islamico, ufficiali corrotti, fosse comuni, rispetto per le donne, e l’impossibilità per il plenipotenziario del Presidente di mettere davvero ordine: Vladislav Pankov, Plenipotenziario del Presidente, è il “russo buono” che ha compreso il Caucaso ma troppo debole per andare fino in fondo. Ma vera protagonista del racconto é la rete complessa di consuetudini, minacce e compravendita con cui il meccanismo della corruzione funziona. Una mentalità clanica mafiosa cosi ipertrofica che non viene nemmeno percepita come tale, una spartizione del territorio e degli affari degna delle piu’ consolidate ‘ndrine aspromontane. Solo un’osservatore esterno, come Pankov, è in grado di rilevarla, ma è impossibilitato ad agire. Solo dall’interno puo’ venire un cambiamento, ma chi fa parte del sistema ne è talmente assorbito che non ne sente l’esigenza.
Come fare per cambiare? Questo il quesito che aleggia nell’aria, piu’ attuale che mai, e ancora senza risposta.
Yulia Latynina ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività giornalistica, e oggi collabora con Novaya Gazeta, The Moscow Time e Moscow Echo.