Il 15 Luglio è ricorso il secondo anniversario del rapimento e
dell assassinio di Natalja Estemirova. Attivista dei diritti umani
e collaboratrice della sede di Memorial a Grozny , venne rapita al mattino nella sua casa per essere ritrovata poche ore dopo priva di vita nella vicina Repubblica di Inguscezia.
Due anni dopo dobbiamo prendere atto del fatto che gli accertamenti in merito all assassinio di Natalja Estemirova e la ricerca del mandante non hanno portato a nessun risultato concreto.
L’insuccesso della giustizia russa nel chiarire la morte della Estemirova contrasta fortemente con la precisione con cui le autorità trattarono invece un altro caso, ad essa peraltro strettamente collegato: Oleg Orlov, presidente del centro per i diritti umani di Memorial parlò a suo tempo ad una conferenza stampa delle minacce che la Estemirova aveva ricevuto dal Presidente Ceco Ramsan Kadyrov. Il colpevole sarebbe dunque noto. Orlov è stato per questo citato in giudizio dallo stesso Kadyrov. Condannato al processo civile, è stato dichiarato innocente al processo penale il 14 giugno 2011.
Una semplice dichiarazione politica è al centro di diversi processi il crimine compiuto nei confronti della Estemirova continua a non essere risolto.
28 novembre 2024. Sergej Davidis inserito nella lista degli estremisti e terroristi.
Il 28 novembre 2024 Sergej Davidis, copresidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial, è stato inserito nella “lista degli estremisti e dei terroristi” stilata da Rosfinmonitoring, agenzia federale russa per il monitoraggio delle operazioni finanziarie, con una postilla su un suo “coinvolgimento nel terrorismo”. Inoltre il 5 dicembre il tribunale Ljublinskij di Mosca ha ricevuto la documentazione relativa all’apertura di un procedimento amministrativo. La documentazione ha permesso di comprendere che nei confronti di Davidis è stata emessa una denuncia amministrativa per partecipazione alle attività di un’“organizzazione indesiderata”. Davidis ha anche ricevuto una comunicazione scritta con la quale gli è stato richiesto di presentarsi in procura per fornire spiegazioni e prendere conoscenza della possibilità di dover rispondere a responsabilità amministrativa. Come si evince dalla lettera, l’indagine della procura è legata a materiali di Radio Free Europe/Radio Liberty, indicata in Russia come organizzazione indesiderata. Sembra si faccia riferimento a interviste rilasciate da Sergej Davidis o a suoi commenti sui canali di Radio Free Europe. Con ogni probabilità il procedimento contro Davidis è legato alle sue attività: difendere i prigionieri politici, organizzare il sostegno e richiamare l’attenzione sulla loro situazione in Russia e nel mondo. Non si tratta del primo episodio di repressione nei confronti del copresidente del Centro Memorial nel 2024. A marzo il ministero della giustizia ha dichiarato Memorial “agente straniero”. Ad agosto il Roskomnadzor, servizio per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media della Federazione Russa, ha formalizzato un’accusa per violazione da parte di Davidis delle regole di marcatura in quanto “agente straniero”, indicando otto post apparsi sul suo canale Telegram. A settembre gli è stata comminata una multa di 30.000 rubli. Sergej Davidis ha dichiarato: “Non sono a conoscenza di motivi specifici per aprire nuovi procedimenti. E quale delle mie attività – la co-presidenza del Centro Memorial o la direzione del programma di sostegno ai prigionieri politici – ne sia la ragione. Ma non c’è dubbio che questi nuovi fatti sono un segno dell’attenzione dello Stato nei confronti del nostro lavoro. Ma noi, naturalmente, continueremo a lavorare.”