Edizione italiana maggio 2011
INDICE
Introduzione
Immagini del passato: Il xx secolo e la «guerra delle memorie»
Aleksandr Solženicyn è morto
La memoria dello stalinismo in Russia
La nuova Commissione presso la presidenza della Federazione Russa
Il 1937 e la coscienza contemporanea Le “tesi” di Memorial
In occasione del 70º anniversario del 17 settembre 1939
I ritratti di Stalin e il 65° anniversario della Vittoria
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Nel corso degli ultimi decenni la presenza della memoria – individuale e collettiva – è stata sempre più forte sia sul terreno del discorso pubblico che all’interno della ricerca storica. Da una parte la necessità di ricordare, soprattutto i grandi eventi e le grandi tragedie del passato, dall’altra il riconoscimento dell’importanza della soggettività, hanno reso la memoria sempre più rilevante nella costruzione della coscienza moderna, rendendola un elemento centrale della stessa conoscenza del passato. Anche se narrazione della storia e memoria del passato sono due cose evidentemente distinte, il loro intreccio e la loro sovrapposizione si sono fatte sempre più frequenti. Perché vi sia narrazione, e quindi vi sia storia, deve esserci la volontà (o l’interesse, o almeno la curiosità) di non dimenticare. Il racconto, quindi, non può prescindere, oltre che dai documenti, dalle memorie: che però, meno ancora dei primi, non sono elementi linguisticamente, emotivamente ed eticamente neutri; e incidono quindi in modo rilevante nella formazione della narrazione storica.
Il richiamo alla memoria può servire a rafforzare l’identità collettiva, è un fondamento importante della consapevolezza e legittimazione, ma non può disgiungersi da una seria conoscenza del passato che appartiene invece alla storia di ricercare e tradurre in narrazione.
Memorial ha rappresentato, negli ultimi anni di vita dell’Urss e poi nella Russia postcomunista e nel mondo globalizzato, una presenza coraggiosa e formidabile per intrecciare la conoscenza storica, il salvataggio delle memorie individuali e collettive, la possibilità di far finalmente sentire la voce delle vittime, l’educazione a una cultura dei diritti la cui mancanza era stata alla base della tragedia vissuta dal comunismo sovietico.
L’azione di Memorial (di raccolta di documenti, di analisi, di studio, di mostre, pubblicazioni, convegni, interventi pubblici) è servita a porre la società russa e mondiale di fronte ai crimini dello stalinismo e dello stato sovietico con una conoscenza e consapevolezza nuova, che ha raggiunto il suo momento più elevato nelle “tesi” sul 1937 e sul grande terrore. La difesa dei diritti umani non può andare disgiunta dal riconoscere alla memoria un ruolo decisivo nel forgiare la coscienza collettiva, soprattutto all’indomani di esperienze drammatiche come quelle vissute nelle dittature e nei totalitarismi. Ed è quello che Memorial ha fatto in modo mirabile, arricchendoci di una documentazione senza eguali e lavorando senza tregua perché educazione, istruzione, discorso pubblico, non facciano a meno di quello strumento formidabile per la conoscenza e la coscienza che è la memoria onesta e rigorosa del proprio passato. Riportiamo qui i testi più significativi pubblicati da Memorial.