L'ideologia della grande potenza contro gli impulsi della modernizzazione

Abstract dell'intervento di Boris Dubin al Convegno di Torino (in lingua russa)

Борис Дубин

(Аналитический центр Юрия Левады, Москва)

КОНСЕРВАЦИЯ НЕОПРЕДЕЛЕННОСТИ:

ИДЕОЛОГИЯ ДЕРЖАВЫ ПРОТИВ ИМПУЛЬСОВ МОДЕРНИЗАЦИИ

1. До 40% взрослого населения России хотели бы видеть свою страну великой державой, которую уважают и побаиваются другие страны, 55-60% считают, что Россия действительно является сегодня великой державой. Вместе с тем, большинство россиян полагают, что их страна не занимает в мире того места, которое заслуживает, значительная доля чувствует, что их стране угрожают извне другие страны. Иными словами, преобладающая часть населения сохраняет представление о стране как великой державе и, в этом смысле, наследнице СССР, но одновременно не убеждена в реальном влиянии сегодняшней России на ситуацию в мире и даже чувствует уязвимость нынешнего статуса страны. Великодержавные представления компенсируют неуверенность большинства россиян в настоящем и будущем собственной семьи и своей страны.

2. Среди различных природных,  экономических, политических характеристик России, которые позволяют российскому населению гордиться страной, одной из главных и возрастающих в своей значимости является «наше прошлое». Прошлому придается исключительно героический характер (величайшие испытания и солидарность в их претерпевании и преодолении), главные события такого прошлого – победа в войне и выход в космос. Единство с таким прошлым, солидарность со страной и народом как целым обеспечивают для жителей России именно символы великой державы, поэтому 1990-е годы расцениваются как разрыв с историей, время социального, экономического, политического хаоса, национальной катастрофы.

3. Конструкция реальной власти («властная вертикаль») и структура базовых, модельных институтов в сегодняшней России (институтов, в первую очередь, силовых) поддерживает великодержавную легенду о стране, ее «особом пути» и «особом человеке», привычном устройстве власти и положении властных «элит». Эти последние для российского населения представлены исключительно первыми лицами государственной власти и фигурами близких к ним политиков.

4. Вся данная композиция определяет набор символов и значений «нашего», российского, которые передаются россиянам через систему социализации (школу), основные массмедиа и тем самым консервируют наличную социокультурную ситуацию – неопределенность перспектив, социальное неучастие, коллективную апатию – в ее основных чертах. В этом плане можно сказать, что идеология великой державы (=империи) противостоит импульсам и тенденциям модернизации страны, структуры основных институтов  общества, появлению новых автономных, влиятельных и авторитетных групп в публичном пространстве.

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Per concludere l’anno riceviamo una bellissima notizia che ci riempie di speranza. Il 28 dicembre l’attivista politica ed ex vice direttrice del complesso memoriale delle vittime delle repressioni Zarifa Sautieva è stata rilasciata dalla colonia penale femminile di Zelonokumsk. Zarifa era stata condannata ingiustamente a sette anni e sei mesi di colonia penale per il “caso Inguscezia”, ai sensi degli articoli sull’uso della forza nei confronti di rappresentanti delle autorità e partecipazione ad attività estremiste. Zarifa aveva partecipato il 27 marzo 2019 a Magas a una manifestazione di protesta contro la modifica del confine amministrativo tra Inguscezia e Cecenia. A settembre, la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha accolto il ricorso di Satieva e degli avvocati di Memorial affermando che durante le indagini le forze dell’ordine avevano agito con violenza nei confronti di Zarifa. L’avvocato Magomed Bekov ha commentato così la sua liberazione: “È una grandissima gioia per il nostro popolo, un regalo per l’anno nuovo a tutta la comunità! Sono sicuro che una grande parte dell’Inguscezia attendeva questo giorno e noi continuiamo ad aspettare la liberazione degli altri nostri prigionieri politici. Zarifa si trova in ottime condizioni, almeno per quanto abbiamo potuto vedere. Era di buon umore, stava bene, scherzava e sorrideva”. L’ultima dichiarazione di Zarifa si può trovare nel nostro libro Proteggi le mie parole.   Memorial continua a lottare per tutte le persone ingiustamente detenute nelle carceri e nelle colonie penali russe.

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