Cecenia. Una guerra e una pacificazione violenta

Una mostra fotografica di grande impatto che racconta quanto è accaduto negli ultimi vent'anni in Cecenia...

cecenia_guerra

La mostra fotografica di grande impatto racconta quanto è accaduto negli ultimi vent’anni in Cecenia.
Nota ai più per tragici attentati come quello al teatro Dobrovka di Mosca nel 2002 o la presa degli ostaggi alla scuola di Beslan due anni più tardi, la Cecenia rivela un conflitto più volte dimenticato che affonda le sue radici nelle deportazioni della Seconda Guerra Mondiale. I visitatori possono ripercorrere il corso della guerra dalle origini fino ad oggi attraverso una ricca documentazione. Le fotografie, scattate sia da fotoreporter sia dalla popolazione civile, narravano le cause e le conseguenze del conflitto.

Prodotta dal Museo Diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei dirittti e della libertà
a cura di Marco Buttino e Alessandra Rognoni
con la collaborazione di Memorial Mosca e Memorial Italia
con il sostegno della Città di Torino e della Compagnia di San Paolo

Percorso della mostra

1. Il crollo dell’URSS
2. La prima guerra: 1994 -1996
3. La seconda guerra: 1999 – ?
4. Il terrorismo
5. Una pace violenta, una democrazia lontana

Per una descrizione dettagliata della mostra, del suo contenuto, dei curatori, del comitato scientico e dei partner, cliccare qui.
Scheda tecnica
 Per ulteriori informazioni cliccare qui

mostra_cecenia

Il libro “Cecenia. Una guerra e una pacificazione violenta può anche essere acquistato direttamente ordinandolo all’editore con lo sconto del 20% e spedizione gratuita in contrassegno postale:
Silvio Zamorani editore
Corso San Maurizio 25
10124 Torino
tel. 011 8125700
fax 011 8126144
 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Stop alle intimidazioni alle attiviste di Memorial Italia.

Memorial Italia denuncia le intimidazioni subite in Italia da due sue attiviste, Ekaterina Margolis e Maria Mikaelyan, cui va il pieno sostegno dell’associazione. Ekaterina Margolis, da poco dichiarata “agente straniero” dal regime di Putin, riceve da mesi telefonate minatorie, minacce di morte sui social e non. Per la sua attività di denuncia del regime putiniano e delle infiltrazioni nella cultura italiana è stata oggetto di campagne diffamatorie in Russia e sui social media oltre ad avere subito un grave attacco informatico. Maria Mikaelyan, con la sua attività all’interno della Comunità dei russi liberi, a sostegno dei prigionieri politici russi e di denuncia del regime putiniano, ha ricevuto minacce di morte e due atti intimidatori contro le residenze di famiglia: mentre la sua casella di posta veniva vandalizzata, sconosciuti entravano e mettevano a soqquadro la residenza di campagna del marito. Le denunce fatte dalle nostre socie alle forze di polizia finora non hanno sortito nessun risultato: è giunto il momento che la società civile, le forze politiche e gli organi di informazione si occupino delle attività intimidatorie in Italia dei sostenitori del regime putiniano, prima che le intimidazioni si trasformino in atti violenti. 6 gennaio 2025.

Leggi

Milano, 9 gennaio 2025. Diari clandestini dai Gulag sovietici.

Giovedì 9 gennaio a Milano, alle 18:00, nella Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenico Savio 3) si terrà l’incontro Diari clandestini dai Gulag sovietici. L’incontro prevede la presentazione degli ultimi due volumi della collana curata da Memorial Italia per Guerini e Associati: La mia vita nel Gulag. Diario da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz e Parole trafugate. Diari clandestini dalla Russia (1970-1971) di Eduard Kuznecov, autore recentemente scomparso. Intervengono Simone Campanozzi dell’Istituto lombardo di storia contemporanea e Francesca Gori e Barbara Grzywacz, socie di Memorial Italia.

Leggi

28 dicembre 2024. Un bagliore di speranza per il 2025: l’attivista politica Zarifa Sautieva è libera!

Per concludere l’anno riceviamo una bellissima notizia che ci riempie di speranza. Il 28 dicembre l’attivista politica ed ex vice direttrice del complesso memoriale delle vittime delle repressioni Zarifa Sautieva è stata rilasciata dalla colonia penale femminile di Zelonokumsk. Zarifa era stata condannata ingiustamente a sette anni e sei mesi di colonia penale per il “caso Inguscezia”, ai sensi degli articoli sull’uso della forza nei confronti di rappresentanti delle autorità e partecipazione ad attività estremiste. Zarifa aveva partecipato il 27 marzo 2019 a Magas a una manifestazione di protesta contro la modifica del confine amministrativo tra Inguscezia e Cecenia. A settembre, la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha accolto il ricorso di Satieva e degli avvocati di Memorial affermando che durante le indagini le forze dell’ordine avevano agito con violenza nei confronti di Zarifa. L’avvocato Magomed Bekov ha commentato così la sua liberazione: “È una grandissima gioia per il nostro popolo, un regalo per l’anno nuovo a tutta la comunità! Sono sicuro che una grande parte dell’Inguscezia attendeva questo giorno e noi continuiamo ad aspettare la liberazione degli altri nostri prigionieri politici. Zarifa si trova in ottime condizioni, almeno per quanto abbiamo potuto vedere. Era di buon umore, stava bene, scherzava e sorrideva”. L’ultima dichiarazione di Zarifa si può trovare nel nostro libro Proteggi le mie parole.   Memorial continua a lottare per tutte le persone ingiustamente detenute nelle carceri e nelle colonie penali russe.

Leggi